Come andrà la Borsa oggi? Gazprom è al lavoro con Eni per risolvere il problema della fornitura

Borsa Oops Tech termometro

OOPS 1

MILANO – Come andrà la Borsa di oggi?

BORSA OGGI

BORSA ITALIANA (Milano)

BORSA AMERICA NORD (NYSE)

BORSA SVIZZERA (SIXì)

LA BORSA SETTIMANALE A CURA DEL CENTRO STUDI OOPS TECH

Da martedì a giovedì approfondiremo i temi trattati successivamente per poi lasciare al venerdì lo spazio alla chiusura settimanale delle borse mondiali e agli eventi più significativi. Come di consueto ogni mattina il nostro termometro ci aiuterà a capire in che direzione (trend ) andrà il mercato nella sessione mattutina ( 9 – 12:30 ) con un indice di affidabilità del 90%. Cosa si intende per:

Lateralità: quando il mercato si muove in territorio positivo e negativo senza una chiara direzione, ovvero quando domanda ed offerta si equiparano.

  • Lateral negativa: il movimento sarà orientato maggiormente in territorio negativo, ovvero avranno prevalenza i venditori
  • Lateral positiva: il movimento sarà orientato maggiormente in territorio positivo, ovvero avranno prevalenza i compratori
  • Positiva: il trend fino dall’apertura dei mercati è evidentemente a favore dei compratori
  • Negativa: il trend fino dall’apertura dei mercati è evidentemente a favore dei venditori

LA GIORNATA

I mercati nella sessione europea potrebbero muoversi in un trading range volatile, con una maggior probabilità di range positivo. Nella sessione asiatica registriamo benchmark azionari in recupero ( Cina e HK chiuse ), il dollaro è rimasto in trading range leggermente negativo così come i Treasury, saliti petrolio e oro.

GAS IN RUSSIA

Gazprom è a lavoro con Eni per risolvere il problema della fornitura. Lo stop definitivo ai flussi di gas da parte di Mosca è  una paura, in certi casi già diventata realtà , con la quale stanno facendo i conti tutti i Paesi europei. Non solo per il timore di rimanere al freddo, ma anche per l’inevitabile forte impatto sull’economia. Ma siamo veramente informati sui fatti? In Italia l’offerta di gas russo rispetto a quella complessiva è ormai da qualche tempo inferiore al 10% (dal 40% precedente allo scoppio della guerra). La sospensione delle forniture a Tarvisio, dove arriva il gasdotto Trans Austria Gas Pipeline (Tag), non cambia quindi la situazione in modo significativo, contando che gli stoccaggi sono ormai ampiamente sopra il 90% e resteranno tali fin tanto che le temperature sono in tutto il Paese ancora miti. Questo potrebbe diventare un problema mano a mano che ci si avvicina alla stagione fredda. Il piano di sostituzione del gas russo con altri fornitori, Algeria in testa, non sarà sufficiente se ci fosse un inverno particolarmente rigido. Ma non ci è dato sapere quelle che saranno le decisioni future del nostro Governo.

Lo stop rende dunque sempre più urgente l’implementazione del piano portato avanti da Eni di potenziamento e diversificazione delle forniture di gas, al fine di sostituire gli oltre 20 miliardi di metri cubi all’anno importati da Mosca.

L’Italia si sta rifornendo dal Paese del Nord Africa in maniera crescente ed arriveranno progressivamente 6 miliardi di metri cubi in più da qui al prossimo anno, che raggiungeranno i 9 miliardi tra il 2023 e il 2024, raddoppiando l’import di Eni dall’Algeria da 9 a 18 miliardi di metri cubi all’anno a regime nel 2024. Questo inverno l’Italia potrà poi contare su circa 4 miliardi di metri cubi addizionali dal nord Europa e sulle prime forniture addizionali di Gnl ( gas naturale liquefatto ) in particolare dall’Egitto. Dalla prossima primavera, inoltre, inizierà ad arrivare il gas naturale liquefatto (Gnl) addizionale da Paesi come Egitto, Qatar, Congo, Angola e Nigeria: 4 miliardi nel 2023 e 7 miliardi nel 2024. Cifre destinate a salire ulteriormente, sempre che l’Italia sia pronta ad accogliere il Gnl con il numero sufficiente di rigassificatori. Questo sarà uno dei primi problemi che il nuovo Governo dovrà risolvere.

Sull’argomento è intervenuto, il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, che a “Mezz’Ora in+” ha spiegato: “Bisogna distinguere i timori economici-inflattivi per il costo dai timori sulle quantità di gas. In Italia in questo momento stiamo esportando. Oggi ci sono oltre 40 milioni di metri cubi di gas per gli stoccaggi e tra i 18 e i 20 milioni esportati”. “Nelle prossime 48 ore mandiamo la nostra proposta per ridurre il prezzo del gas e l’obiettivo comune è quello di arrivare al prossimo vertice dei capi di Stato e di governo europei di Praga il 6 e 7 ottobre con “una decina di linee concordate”, ha aggiunto.  L’ipotesi ragionevole, ha ribadito, è quella di “indicizzare il prezzo del gas aggancciandolo a Borse un po’ più stabili” rispetto al TTF, “che non ha nulla a che vedere con la situazione reale e con i meccanismi di domanda offerta. E’ il momento per un indice europeo che sia più veritiero”, ha concluso. (Centro Studi OOPS Tech)

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