Claviere: i gruppi anarchici di Torino occupato abusivamente l’edificio dell’ex Dogana

CLAVIERE – Gli appartenenti dei gruppi Anarchici di Torino hanno occupato abusivamente l’edificio dell’ex Dogana di Claviere. La palazzina è stata usata dalle Forze dell’Ordine italiane fino all’apertura delle frontiere europee. Era il 1995 quando entrò in vigore la convenzione di Schengen firmata nel 1990. Poi la chiusura e l’abbandono della dogana che si trova all’uscita del piccolissimo paese della Valsusa. Una presenza, quella degli anarchici, sulla frontiera tra Italia e Francia già provata nei locali della Parrocchia, era il novembre del 2018 e della Casa Cantoniera a Oulx dal marzo 2021. In quelle occasioni avvennero poi gli sgomberi dei locali dal parte della Polizia.

I GRUPPI ANARCHICI

Gli abusivi dichiarano. “Il luogo che rappresentava il controllo e la repressione della frontiera, il libero flusso di merci e turisti, diventa un rifugio autogestito, uno spazio di organizzazione politica e solidarietà diretta, libero e aperto a tutti. In seguito all’ultimo sgombero, siamo tornati a Claviere in presidio permanente, perché è qui che le persone in transito vengono ostacolate nel proprio viaggio dagli organi repressivi dello stato italiano e francese. Nonostante i continui respingimenti alla Police Frontieres. Da più di un anno, assistiamo ad una maggiore collaborazione tra la PAF e la polizia italiana: spesso quest’ultima identifica le persone fermate direttamente nei locali della Police Frontieres. Anche la Croce Rossa partecipa attivamente a queste dinamiche, riportando le persone respinte al rifugio Fraternità Massi di Oulx, 15 km lontano dalla frontiera”.

LE FRONTIERE

“I finanziamenti alle istituzioni umanitarie aumentano, ma il modello assistenzialista continua a dimostrarsi sterile: non solo non lascia spazio all’autodeterminazione delle persone, ma specula sulle loro vite. Ad Aprile sono stati stanziati più di 600mila euro ai comuni di Claviere e Bardonecchia per far fronte a quella che viene chiamata ‘emergenza umanitaria’. E’ evidente che non si tratta di un’emergenza: è la conseguenza diretta del dispositivo repressivo di frontiera. A livello europeo, un nuovo disegno di legge (New Pact on Migration and Asylum) è in via di sviluppo allo scopo di accrescere il potere repressivo di Frontex e ampliare gli accordi commerciali finalizzati ad esternalizzare i controlli in paesi extraeuropei come Niger, Libia, Marocco, Tunisia“.

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