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domenica, 13 Luglio 2025

Chaberton, il 21 e il 22 giugno la commemorazione della “Battaglia delle Alpi”

CESANA TORINSE Il 21 giugno 2025 si terrĆ  a Cesana Torinese la commemorazione della Battaglia delle Alpi tenuta dalla Associazione 515ĀŖ Batteria Monte Chaberton. Alle ore 10,30,Ā  a Cesana, ci sarĆ  la commemorazione al monumento dello Chaberton, seguita dagli onori militari ai caduti al cimitero militare di Cesana. Nel pomeriggio sarĆ  possibile visitare la mostra storica permanente ā€œGuerra sulle Alpiā€ al Palazzo delle Feste di Bardonecchia, accompagnati dai volontari dell’Associazione Monte Chaberton.Ā A causa delle condizioni di sicurezza ancora precarie dovute all’abbondante neve presente in quota, l’organizzazione della giornata di domenica 22 gugno per la Commemorazione del Monte Chaberton non sarĆ  possibile. Tuttavia, gli interessati potranno comunque partecipare a una salita completamente in autonomia sabato 21 giugno. L’obiettivo ĆØ assistere alla tradizionale messa in vetta che si terrĆ  alle ore 17, in occasione dell’anniversario del bombardamento francese. Per informazioni www.montechaberton.itĀ  Ā info@montechaberton.itĀ  telefono +39 335 8157937.

Chaberton, memoria di un coraggio senza tempo

Ottantacinque anni fa, nel giugno del 1940, sulle cime delle Alpi tra Italia e Francia, andava in scena uno degli scontri armati più celebri del Secondo conflitto. Protagonista: la Batteria Chaberton, allora la più alta fortificazione armata d’Europa, posta a oltre 3.100 metri di quota. In servizio nell’8° Raggruppamento artiglieria della Guardia alla Frontiera e classificata come 515a batteria GaF, l’installazione, risalente ai primi anni del XX secolo, era ancora ritenuta pressochĆ© invulnerabile. Si diceva che la sua posizione e la conformazione della vetta dove sorgeva l’avrebbero tenuta al sicuro da qualsiasi offensiva avversaria. Neppure l’aviazione dell’epoca – ancora poco precisa – avrebbe potuto colpirla con successo.

Lo Chaberton

Allo scoppio delle ostilitĆ  con la Francia (10 giugno 1940), l’opera era presidiata da 320 uomini agli ordini del capitano Spartaco Bevilacqua. Inizialmente rimase inattiva, limitandosi a un breve intervento il 17 giugno contro il forte francese di Rochers des Olives, in Val ClarĆ©e. Ma a pochi chilometri di distanza, gli artiglieri francesi si preparavano a sferrare un colpo decisivo al mito dell’invulnerabilitĆ  dello Chaberton. Applicavano un piano segreto che era stato studiato da diversi anni, proprio per rispondere alla minaccia che lo Chaberton aveva rappresentato fin dalla sua costruzione. Nella nascosta Valle di CerviĆØres venne posizionata una batteria di mortai da 280 mm Schneider, presso l’alpeggio di Poet Morand, sotto il comando del tenente AndrĆ© Miguet. Obiettivo: ridurre al silenzio la temuta fortificazione italiana.

Un bombardamento implacabile

Il 20 giugno, in coincidenza con l’offensiva italiana sul Monginevro, le torrette dello Chaberton entrarono nuovamente in azione contro le difese francesi. La risposta nemica non si fece attendere. La mattina del 21 giugno, con il diradarsi della nebbia, i mortai francesi iniziarono un bombardamento implacabile. E dimostrarono che il piano per distruggere lo Chaberton aveva successo. La prima granata colpƬ la torre n. 1, causando le prime vittime. Poco dopo, un altro proietto distrusse la torre n. 5, uccidendo quattro artiglieri e ferendone gravemente altri. La furia dei colpi avversari devastò anche la teleferica e danneggiò gravemente la torre n. 3, le cui munizioni presero fuoco.

In mezzo alle esplosioni, emerse l’eroismo degli artiglieri italiani. Tra questi il sergente maggiore Ferruccio Ferrari, che pur gravemente ferito si prodigò nel salvataggio dei compagni e nel contenere l’incendio. MorƬ pochi giorni dopo all’ospedale di Pinerolo, insignito postumo della Medaglia d’oro al Valor Militare. Con nove morti e oltre cinquanta feriti, il presidio della batteria si rifugiò nelle gallerie sotterranee. Solo due cannoni rimasero operativi fino alla firma dell’armistizio del 24 giugno. Il coraggio e la determinazione dell’azione italiana vennero apprezzati persino dai nemici: il tenente colonnello francese Moureton elogiò la ā€œcondotta esemplareā€ del reparto che, pur sapendo di essere ormai a segno dei proietti dei mortai, continuò la propria azione con coraggio, adempiendo al dovere e agli ordini ricevuti.

Le onorificenze

Il 21 novembre 1940, ai caduti e ai sopravvissuti della 515a batteria vennero conferite numerose onorificenze: una Medaglia d’oro, tre d’argento e sei di bronzo. Si seppe più tardi che il presidio della batteria Chaberton risultava il reparto più medagliato della guerra. Con il Trattato di pace del 10 febbraio 1947, il Monte Chaberton passò sotto sovranitĆ  francese. Oggi, a ricordare il sacrificio degli artiglieri italiani, rimane il monumento a Cesana, affacciato sulla strada che conduce alle localitĆ  turistiche dell’Alta Val di Susa.

Per saperne di più:   M. Minola, O. Zetta, F. Coniglio, Chaberton misterioso,  Susalibri

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