CESANA TORINSE – Il 21 giugno 2025 si terrĆ a Cesana Torinese la commemorazione della Battaglia delle Alpi tenuta dalla Associazione 515ĀŖ Batteria Monte Chaberton. Alle ore 10,30,Ā a Cesana, ci sarĆ la commemorazione al monumento dello Chaberton, seguita dagli onori militari ai caduti al cimitero militare di Cesana. Nel pomeriggio sarĆ possibile visitare la mostra storica permanente āGuerra sulle Alpiā al Palazzo delle Feste di Bardonecchia, accompagnati dai volontari dellāAssociazione Monte Chaberton.Ā A causa delle condizioni di sicurezza ancora precarie dovute all’abbondante neve presente in quota, l’organizzazione della giornata di domenica 22 gugno per la Commemorazione del Monte Chaberton non sarĆ possibile. Tuttavia, gli interessati potranno comunque partecipare a una salita completamente in autonomia sabato 21 giugno. L’obiettivo ĆØ assistere alla tradizionale messa in vetta che si terrĆ alle ore 17, in occasione dell’anniversario del bombardamento francese. Per informazioni www.montechaberton.itĀ Ā info@montechaberton.itĀ telefono +39 335 8157937.
Chaberton, memoria di un coraggio senza tempo
Ottantacinque anni fa, nel giugno del 1940, sulle cime delle Alpi tra Italia e Francia, andava in scena uno degli scontri armati più celebri del Secondo conflitto. Protagonista: la Batteria Chaberton, allora la più alta fortificazione armata dāEuropa, posta a oltre 3.100 metri di quota. In servizio nellā8° Raggruppamento artiglieria della Guardia alla Frontiera e classificata come 515a batteria GaF, lāinstallazione, risalente ai primi anni del XX secolo, era ancora ritenuta pressochĆ© invulnerabile. Si diceva che la sua posizione e la conformazione della vetta dove sorgeva lāavrebbero tenuta al sicuro da qualsiasi offensiva avversaria. Neppure lāaviazione dellāepoca ā ancora poco precisa ā avrebbe potuto colpirla con successo.
Lo Chaberton
Allo scoppio delle ostilitĆ con la Francia (10 giugno 1940), lāopera era presidiata da 320 uomini agli ordini del capitano Spartaco Bevilacqua. Inizialmente rimase inattiva, limitandosi a un breve intervento il 17 giugno contro il forte francese di Rochers des Olives, in Val ClarĆ©e. Ma a pochi chilometri di distanza, gli artiglieri francesi si preparavano a sferrare un colpo decisivo al mito dellāinvulnerabilitĆ dello Chaberton. Applicavano un piano segreto che era stato studiato da diversi anni, proprio per rispondere alla minaccia che lo Chaberton aveva rappresentato fin dalla sua costruzione. Nella nascosta Valle di CerviĆØres venne posizionata una batteria di mortai da 280 mm Schneider, presso lāalpeggio di Poet Morand, sotto il comando del tenente AndrĆ© Miguet. Obiettivo: ridurre al silenzio la temuta fortificazione italiana.
Un bombardamento implacabile
Il 20 giugno, in coincidenza con lāoffensiva italiana sul Monginevro, le torrette dello Chaberton entrarono nuovamente in azione contro le difese francesi. La risposta nemica non si fece attendere. La mattina del 21 giugno, con il diradarsi della nebbia, i mortai francesi iniziarono un bombardamento implacabile. E dimostrarono che il piano per distruggere lo Chaberton aveva successo. La prima granata colpƬ la torre n. 1, causando le prime vittime. Poco dopo, un altro proietto distrusse la torre n. 5, uccidendo quattro artiglieri e ferendone gravemente altri. La furia dei colpi avversari devastò anche la teleferica e danneggiò gravemente la torre n. 3, le cui munizioni presero fuoco.
In mezzo alle esplosioni, emerse lāeroismo degli artiglieri italiani. Tra questi il sergente maggiore Ferruccio Ferrari, che pur gravemente ferito si prodigò nel salvataggio dei compagni e nel contenere lāincendio. MorƬ pochi giorni dopo allāospedale di Pinerolo, insignito postumo della Medaglia dāoro al Valor Militare. Con nove morti e oltre cinquanta feriti, il presidio della batteria si rifugiò nelle gallerie sotterranee. Solo due cannoni rimasero operativi fino alla firma dellāarmistizio del 24 giugno. Il coraggio e la determinazione dellāazione italiana vennero apprezzati persino dai nemici: il tenente colonnello francese Moureton elogiò la ācondotta esemplareā del reparto che, pur sapendo di essere ormai a segno dei proietti dei mortai, continuò la propria azione con coraggio, adempiendo al dovere e agli ordini ricevuti.
Le onorificenze
Il 21 novembre 1940, ai caduti e ai sopravvissuti della 515a batteria vennero conferite numerose onorificenze: una Medaglia dāoro, tre dāargento e sei di bronzo. Si seppe più tardi che il presidio della batteria Chaberton risultava il reparto più medagliato della guerra. Con il Trattato di pace del 10 febbraio 1947, il Monte Chaberton passò sotto sovranitĆ francese. Oggi, a ricordare il sacrificio degli artiglieri italiani, rimane il monumento a Cesana, affacciato sulla strada che conduce alle localitĆ turistiche dellāAlta Val di Susa.