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martedì, 15 Ottobre 2024

C’era l’oro a Mocchie di Condove? Una mostra sulle attività minerarie in montagna

CONDOVE – L’assessore alla cultura Chiara Bonavero invita nella frazione di Mocchie, presso la Biblioteca Comunale. Dal 13 agosto al 4 settembre a visitare la mostra “Piemonte archeo-minerario“.  Nelle valli alpine del Piemonte si conserva un ingente patrimonio storico-ambientale. Costituito da miniere e cave abbandonate collegate a resti di opifici e laboratori. Sono testimonianze che risalgono per lo più a età medievale o post-medievale. Con indizi di età precedenti, e rientrano perciò tra i beni protetti di interesse storico-archeologico. Nella nostra valle  si sono avviate ricerche interdisciplinari. All’incontro tra scienze archeologiche, storiche, naturali e geologiche. Il programma, cofinanziato dalla Regione Piemonte, è coordinato dal Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Torino. In collaborazione con la Soprintendenza Archeologia del Piemonte, con il Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino. E con l’Associazione culturale Il Patrimonio Storico Ambientale.

A MOCCHIE

Una volta studiati, i siti si prestano a operazioni di valorizzazione turistico-culturale. In quanto permettono di illustrare dal vivo, in stretto rapporto con l’ambiente. Tecniche e processi produttivi del passato oggi quasi dimenticati, comparando la realtà materiale riportata in luce dall’archeologia, i dati di laboratorio e i documenti storici. Per questa ragione viene ora allestita, grazie all’ospitalità e alla collaborazione del Comune di Condove e della Biblioteca Comunale di Mocchie. Una mostra documentaria che raccoglie una sintesi dei dati raccolti in un quindicennio di ricerche. Proponendo un viaggio virtuale nel tempo e nello spazio, che tocca le miniere medievali di Usseglio (ferro) e Pradleves (rame). Le cave di pietra ollare ugualmente medievali di Condove e Lemie, le aree archeometallurgiche dell’alta val Sessera. Della media e alta val di Viù, dove i minerali di piombo, rame, argento, oro, ferro e cobalto erano trattati in complesse sequenze operative.

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