Caprie: Case Mandria alla Biennale di Architettura di Venezia nel progetto “Endless Forms Most Beautiful”

CAPRIE – Un pezzo di architettura montana della Valsusa sarà presente alla prestigiosa Biennale d’Architettura di Venezia. Si tratta del progetto di recupero di Case Mandria a Caprie. Mauro e Cristina Greppi hanno partecipato, dando la loro testimonianza, al progetto “Endless Forms Most Beautiful“. Si potrà vedere l’intervento sulla pagina Instagram del progetto https://www.instagram.com/endless_architecture/ come post IGTV e postati come stories della stessa pagina. Perchè portare Case Mandria all’attenzione della Biennale di Venezia? Spiega Greppi. “Perchè la burocrazia e leggi difficili da comprendere bloccano la rinascita della montagna. Il nostro è un caso emblematico di cose si potrebbe fare ma si è vincolati. Molto è stato fatto in questi anni, tanto rimane da fare. Se fossimo in un altro Stato, magari in qualche regione più ad est, per un’azione di questa importanza arriverebbero contributi, qui no. A questi si aggiunge la burocrazia. Nonostante tutto ciò, il coraggio, la meravigliosa voglia di vivere la montagna e tanto olio di gomito ci spingono a continuare“.

CASE MANDRIA

In Piemonte, all’imbocco della Valsusa, a pochi chilometri da Torino sulla montagna del piccolo comune di Caprie si trova Case Mandria. Un meraviglioso balcone sulla piana di Torino a 850 metri dall’altezza tra castagni, ripresi e da ripiantare, vigne, da risistemare ma già alcune produttive, e pendii erbosi tolti all’incultura e conquistati un tempo dai rovi. La meravigliosa voglia di vivere la montagna e tanto olio di gomito spingono Mauro, Cristina e Giulio a credere che un giorno Case Mandria potrà tornare a vivere mantenendosi. Questo agglomerato di case, in architettura montana evoca la vita che non c’è più. La produzione stagionale, necessaria per la sopravvivenza, ha portato negli anni Case Mandria a strutturarsi divenendo un esempio di urbanistica in quota. Case Mandria è stata abitata fino agli anni Novanta dello scorso secolo da una famiglia di allevatori e agricoltori. Un gruppo residenziale tutto l’anno. Per arrivare in borgata non c’era la strada ma un sentiero di 600 metri. Insomma il mondo, quello che definiamo della modernità, si fermava al bivio della strada.

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