BUTTIGLIERA ALTA – In queste settimane estive, sono in corso di realizzazione tre interventi di riqualificazione urbana sul territorio di Ferriera di Buttigliera Alta. Interventi finalizzati a risistemare alcune delle zone più frequentate dai cittadini, in particolare durante le passeggiate e il transito pedonale del tempo libero. E’ già conclusa la risistemazione del posteggio al fondo di via Cesare Ramo, di fronte al parco pubblico “Baden Powell”, eliminando le vecchie fioriere in legno e realizzando una doppia cordolatura di divisione dalla sede stradale, con paletti e catenelle, che riprendono quelle installate nelle altre zone del paese, dando così continuità agli arredi urbani. In questo modo, si suddivide il parcheggio dalla strada, nel delicato punto di fronte ai giardinetti, frequentati da molte famiglie con bambini.
DAL CENTRO STORICO A RANVERSO
Nella prossima settimana, toccherà al percorso ciclopedonale che collega Ferriera alla precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, lungo strada Antica di Francia. Proprio a metà percorso, saranno installate alcune panchine per consentire a chi passeggia si sostare comodamente, immerso nel verde della campagna attorno a Ranverso. Infine, entro le ferie, sarà la volta di corso Vandel, che vedrà un’ulteriore messa in sicurezza dei marciapiedi, con l’installazione di paletti con catenelle, per separarli dalla carreggiata ed evitare il posteggio sul passaggio pedonale.
LA PRECETTORIA
La Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso: un gioiello da scoprire. Percorrendo la Strada Statale 25 del Moncenisio tra Rivoli ed Avigliana, in fondo ad un viale di platani, si ammira la Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso. E’ uno dei monumenti medievali più importanti e meglio conservati del Piemonte. Ubicata in un punto strategico della Via Francigena, è stata costruita a partire dal 1188 per volere del Beato Umberto III. Poi il Conte voleva creare una chiesa dotata di foresteria per i pellegrini e di lazzaretto per i malati del Fuoco di Sant’Antonio. La gestione venne affidata ai canonici regolari di Sant’Antonio di Vienne. Chiamati anche “Cavalieri del Fuoco Sacro” per la loro attività di cura ai malati di ergotismo.
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