Buttigliera Alta: prosegue la campagna di sensibilizzazione contro la violenza di genere

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BUTTIGLIERA ALTA – Prosegue la campagna di sensibilizzazione dell’Amministrazione Comunale di Buttigliera Alta, Assessorati alle Pari Opportunità e alle Politiche Sociali, contro la violenza di genere, continuando a coinvolgere, come antenne di prevenzione sul territorio, le attività commerciali. Lo scorso 2021, si è investito sulle farmacie, ora si punta sui parrucchieri, chiedendo di esporre nei propri saloni e di stampare sugli scontrini e le ricevute fiscali il numero “antiviolenza” 1522. Iniziativa presentata anche dall’Assessorato al Commercio come buona prassi all’interno del nuovo distretto commerciale della Collina Morenica.

CONTINUA LA CAMPAGNA ANTIVIOLENZA DI GENERE

Abbiamo scelto due attività che possono per prime intercettare il disagio di una donna vittima di violenza – spiega l’iniziativa il Vicesindaco e Assessore alle Pari Opportunità, Laura Saccenti – Le farmacie, coinvolte lo scorso anno, rappresentano il primo presidio a cui ci si rivolge sul territorio, accanto ai medici di famiglia, già formati ad accogliere testimonianze e segnalazioni, nel caso si sia vittime e si debba iniziare terapie per a seguito delle conseguenze fisiche o psicologiche delle violenze. Con i farmacisti, poi, si crea spesso un rapporto di fiducia e confidenza, lo stesso rapporto che spesso si crea con chi si prende cura del proprio aspetto fisico: i parrucchieri appunto. Pensiamo che in un ambiente più intimo e spesso frequentato da sole altre donne, sia più facile confidarsi e ricevere un primo consiglio legato a chi, professionalmente, potrà prendere in carico le varie situazioni”.

DOPO LE FARMACIE, COINVOLTI I PARRUCCHIERI

La gratitudine dell’Amministrazione Comunale è quindi rivolta alle attività che hanno aderito all’iniziativa, mettendosi prontamente a disposizione. “Abbiamo voluto coinvolgere un altro significativo presidio sul nostro territorio: il Cenjo, centro di aggregazione giovanile comunale, frequentato da giovanissime ragazze, che possono essere testimoni di violenze in famiglia e possono quindi, a loro volta, riportare in casa l’informazione relativa al 1522”, aggiunge l’Assessore alle Politiche Sociali e Giovanili, Chiara Giaccone.

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