BUSSOLENO – Anche a Bussoleno si celebra il Giorno del Ricordo. Ad organizzare ĆØ stata il consigliere comunale Antonella Zoggia che spiega l’iniziativa. “Bussoleno vive il Giorno del Ricordo, in modo diffuso, senza un luogo, senza una lapide, senza, come usa ora, il posizionamento di una panchina. Lāimmaginazione e la fantasia mi hanno aiutato a far nascere una āpanchina immaginariaā, dipinta di blu intenso che, nel linguaggio dei colori, significa pace, tolleranza; una panchina che ogni cittadino di Bussoleno, se vorrĆ , potrĆ posizionare virtualmente nel luogo che ritiene piĆ¹ idoneo, dedicando cosƬ un pensiero a queste vittime dimenticate. Bussoleno, oggi, ricorda la storia degli esuli italiani tra gli anni 1945 e 1947, e lo fa senza un luogo fisico in cui commuoversi, riflettere sugli orrori della guerra e quelli, ancora piĆ¹ tremendi, dellāoblio”.
LA CULTURA IN PAESE
“Come Capogruppo consigliare, a completare il progetto, ho invitato un rappresentate istituzionale della Regione Piemonte che porta avanti da anni il programma nelle scuole superiori e nelle biblioteche, luogo naturale di cultura, a portare un messaggio, un libro, patrimonio culturale di tutti e non solo di una parte. Anche in questa, come in altre occasioni, uno sparuto gruppo di cittadini sotto le bandiere piĆ¹ disparate oltre allāamministrazione comunale, hanno duramente e nei modi a loro consoni, criticato l’iniziativa. Abbiamo preferito sospendere e rimandare; abbiamo preferito non creare attriti e ancora una volta pensare a tutti. Il sindaco, la sua giunta, quei pochi che hanno disapprovato, sappiano che con la loro azione non hanno solo offeso noi e tutte le persone di Bussoleno che condividono e chiedono la celebrazione del ricordo di questo massacro e non hanno solo insultato l’Assessore Regionale”.
CON I COMUNI VICINI
“Con la loro condotta hanno insultato migliaia di italiani che lasciarono le loro case, i loro affetti e la loro vita in tre provincie italiane; hanno offeso la memoria di quanti fino all’ultimo, nella zona B di Trieste credettero in un Italia unita e solidale. Hanno offeso quanti furono uccisi, uomini, donne, avvocati, maestri, artigiani, partigiani e quanti furono buttati nel Carso perchĆ© italiani, in una pulizia etnica simile a quella tristemente ricordata nell’ambito del Giorno della Memoria. Agli Istriani, Giuliani e Dalmati non ĆØ stata concessa scelta: o la morte o lāesilio. Paesi a noi vicini, SantāAntonino, Condove, Alpignano e Rivoli hanno saputo ben interpretare questa sensibilitĆ da troppo tempo rimossa e dimenticata. Bussoleno, almeno una parte di esso, ci sta lavorando. In ogni caso, per come abbiamo potuto, lāintenzione era di parlare di foibe e di esuli e, sicuramente, in questi giorni a Bussoleno di foibe e di esuli si ĆØ parlato tantissimo: missione compiuta“.
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