Borgone: per Giornata contro la violenza sulle donne il Comune pensa alle sportive

BORGONE – Borgone e la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Spiega il sindaco Diego Mele. “Celebriamo la giornata mondiale contro ogni violenza sulle donne e, per dare più voce a chi non ha ancora trovato il coraggio di difendersi, con un gesto simbolico ma pieno di significato, la nostra amministrazione attraverso l’assessorato allo sport, renderà omaggio alle nostre atlete, borgonesi e non, con un piccolo dono a ciascuna di esse. Abbiamo infatti deciso di donare alle volpi della ASD La Borgonese delle nuove tute“. Altre iniziative del Comune.  Alle nostre campionesse della ASD Bocciofila Borgonese verranno fornite delle nuove divise, così alle ginnaste della ASD Non Solo Sport verranno regalate delle felpe.

LE RAGAZZE DI BORGONE

Crediamo fortemente che ogni volta che ognuna delle nostre ragazze, delle nostre atlete, scende in campo, si esibisce, si mette in gioco, sfidando le proprie paure, possa essere d’esempio per tutte le donne vittime di oppressione e di violenza che spesso non trovano il coraggio di denunciare le percosse o le offese ricevute. ‘Se mai abbasserò la testa, sarà solo per ammirare le mie scarpette‘”. Conclude Mele.

 

VOCE ALLA CALCIATRICE DE “LA BORGONESE”: LE PAROLE DI FEDERICA FOSSI

“Quando si parla violenza sulle donne, il più delle volte non la si intende solamente fisica o legata alle percosse, ma soprattutto verbale e psicologica. Quella violenza che, come uno stillicidio infinito, giorno dopo giorno, ti distrugge il morale e la personalità.
Un esempio? La nostra situazione di atlete in uno sport considerato prettamente maschile: il calcio.

Mi è stato detto molte volte che non potevo esprimermi in quanto donna, perchè ignorante sul tema calcistico, per il semplice fatto di essere donna. Banalmente: non ho mai giocato al Fantacalcio, per quanto io abbia sempre voluto farlo, solamente perché  mai stata inclusa e non perché non mi fosse andato di parteciparvi.

Oltre alla violenza verbale, quindi, subentra a gamba tesa – per usare una metafora calcistica – anche il tema della discriminazione di genere.
Vi sono perciò molti modi per intendere il tema del contrasto alla violenza sulle donne, proprio perché con il termine “violenza” vengono racchiuse milioni di situazioni e tematiche differenti.

Personalmente, ho molto apprezzato il  gesto del sindaco, l’ho trovato molto carino. Basti pensare che nelle società calcistiche maschili, molto spesso, il termine “donare” non è nemmeno concepito.
Perché, la triste verità, è che nel nostro Paese è risaputo che il calcio, purtroppo, sia solo uno sport da uomini e non da donne.
Questo bel gesto dell’amministrazione borgonese ci ha inizialmente stupite, forse per il contesto in cui esso è incastonato. Probabilmente, se il medesimo gesto fosse stato fatto nei confronti di una società maschile, non ci saremmo poste nessun problema, non saremmo rimaste così impressionate, come invece è stato. Poichè è normale vedere donazioni, regali e premi nei confronti di atleti uomini.

Rendiamo un’azione come questa la normalità anche per noi donne. Per me questo significa uguaglianza.”.

 

LA GIORNATA

La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è una ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come data della ricorrenza e ha invitato i governi. Poi le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica in quel giorno. L’Assemblea Generale dell’ONU ha ufficializzato una data che fu scelta da un gruppo di donne attiviste. Riunitesi nell’Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi, tenutosi a Bogotà nel 1981.

LA DATA

Questa data fu scelta in ricordo del brutale assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal. Considerate esempio di donne rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime. Fu il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell’arretratezza e nel caos per oltre 30 anni. Il 25 novembre 1960, infatti, le sorelle Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono stuprate, torturate, massacrate a colpi di bastone. Poi strangolate. Infine furono gettate in un precipizio per simulare un incidente.

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