Biodiversità: la stella alpina, la perla delle montagne in Valsusa

Stella Alpina

Biodiversità: la stella alpina, la perla delle montagne in Valsusa. Quando si pensa alle alte vette, viene subito in mente un fiore: la stella alpina. Appartenente alla famiglia delle asteraceae, è il simbolo per eccellenza delle Alpi. Il suono nome scientifico è leontopodium, che significa piede di leone. La sua forma ricorda infatti l’impronta del felino. In lingua tedesca è chiamata edelweiss, nobile candore.

DOVE CRESCE

La stella alpina cresce dai 1500 ai 3000 metri di altitudine, principalmente nei pascoli alpini e in luoghi rocciosi. Il rivestimento peloso che copre le sue foglie riflette le radiazioni solari e preserva l’acqua della pianta. Le consente inoltre di resistere alle rigide temperature. È perenne e in Italia ne esistono soltanto due specie. Quella che cresce in Valsusa può raggiungere i 15-20 centimetri di altezza. I suoi fiori sbocciano da luglio a settembre. Contrariamente a quello che si può pensare, non sono bianchi. Di colore verde-giallo, sono riuniti al centro e circondati da foglie carnose. Sono queste ad essere di colore bianco.

LE SUE PROPRIETÀ

Va precisato che le stelle alpine sono protette e questo significa che non si possono assolutamente raccogliere. Per il loro utilizzo industriale vengono coltivate. La pianta ha proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e antibatteriche. L’azione antibatterica è svolta dai fitosteroli e sitosteroli contenuti nel fiore. Contiene inoltre un polifenolo chiamato acido clorogenico, oltre a flavonoidi e acido leontopodico. Preserva quindi la pelle dall’invecchiamento cutaneo e protegge dai danni causati dal sole. Nella medicina tradizionale viene usata per il trattamento dei dolori reumatici e per curare la tosse. Il decotto di stella alpina aiuta ad attenuare i disturbi della pancia e curare le affezioni delle vie respiratorie.

LE LEGGENDE

Una leggenda narra che tanto tempo fa, una montagna molto alta soffriva di solitudine. Il suo malessere veniva percepito dalle piante, ma nessuna di loro poteva consolarla. Essendo infatti radicati al suolo, i vegetali non potevano avvicinarsi a lei. Una stella, impietositosi, decise di scendere dal cielo e installarsi tra le rocce. Ma faceva molto freddo ed essa, non avendo nulla per ripararsi, tremava. La montagna pensò di esprimere la propria gratitudine avvolgendola con una peluria bianca protettiva. Era nata la prima stella alpina.

Una leggenda elvetica racconta invece di una ragazza bellissima che viveva nelle alpi. La giovane rifiutò tutti i pretendenti e morì nubile. Dopo la morte, per non perdere tutta quella bellezza, venne trasformata in una “stella alpina”. Fu così lasciata vivere per sempre fra le nevi, le rocce ed i ghiacci. In quei posti difficili da raggiungere, solo i nobili d’animo e vigorosi avrebbero potuto coglierla.

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Testo di Andrea Carnino. Iscriviti alla nostra pagina Facebook L’Agenda News: clicca “Mi Piace” e gestisci impostazioni e notifiche in modo da non perderti più nemmeno una notizia!