Beni comuni, le buone pratiche per promuovere la cittadinanza attiva in Piemonte sono legge

TORINO – Beni comuni, le buone pratiche per promuovere la cittadinanza attiva in Piemonte sono legge.

«BENI COMUNI», LE BUONE PRATICHE PER PROMUOVERE LA CITTADINANZA ATTIVA IN PIEMONTE SONO LEGGE

Si tratta di una nuova forma di «amministrazione condivisa» che vede i cittadini direttamente coinvolti nella gestione di beni pubblici. L’assessore Caucino: «La Regione sostiene con convinzione le buone pratiche della cittadinanza attiva». E’ stata approvata, in Consiglio regionale la nuova legge sui «beni comuni». Con questo provvedimento il Consiglio regionale, su proposta dell’assessore regionale, Chiara Caucino, intende dettare alcune linee guida per la promozione di forme effettive di sussidiarietà orizzontale che vedano coinvolti i cittadini, singoli o associati e gli Enti locali. Si tratta di una nuova forma di «amministrazione condivisa» che vede i cittadini direttamente coinvolti nella gestione di beni pubblici e spazi urbani quali giardini e aree verdi, piazze, aree gioco, immobili in disuso. E tutto ciò che è pubblico e che merita di essere valorizzato, magari perché non se ne individua un preciso utilizzo. La nuova norma apre, ad esempio, alla possibilità di affidare la manutenzione di piccole aree verdi a gruppi di cittadini (aderenti anche singolarmente) e costituisce un’occasione per garantire cura ed adeguata manutenzione ad aree marginali, valorizzando appieno quelle risorse di disponibilità e di partecipazione che le nostre comunità sanno ancora offrire. Così come apre alla possibilità di organizzarsi in enti o associazioni di cittadini magari per chiedere in «affido» un palazzo dismesso per crearne un centro di incontro per il quartiere, di aggregazione, anche di erogazione di servizi. In altre parole di esercitare quella «cittadinanza attiva» di cui spesso si parla, ma soltanto come idea astratta e teorica, regolarmente mai messa in pratica.

I PATTI DI COLLABORAZIONE

Il tutto, ovviamente, con regole molto precise, come la stipula di «patti di collaborazione» in cui i cittadini si associano per garantire la cura di un particolare bene la cui valorizzazione stia a loro particolarmente a cuore accettando di essere monitorati e valutati dall’Ente. Il testo approvato fornisce infatti una cornice giuridica entro cui si può inquadrare l’azione degli Enti locali, chiarendo le responsabilità e garantendo un’attività di supervisione, monitoraggio e sostegno di carattere amministrativo. «Sono molto soddisfatta per l’approvazione di questa norma – spiega l’assessore Caucino – che consente di mettere finalmente in atto le buone pratiche della cittadinanza attiva che rappresenta, a mio giudizio, una grande risorsa mai davvero messa a frutto a favore della comunità, in grado di migliorare sensibilmente la stessa». «La Regione, in pratica – prosegue Caucino – si pone in un’ottica collaborativa e di promozione e di coordinamento di queste sperimentazioni offrendo forme di accompagnamento a tutti, in particolare senza scordarsi dei Comuni più piccoli, privi di una struttura amministrativa adeguata».

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