BARDONECCHIA – Un caso positivo di Coronavirus a Bardonecchia, si tratta di dipendente della Sitaf con la mansione di Vigile del Fuoco. Ha 50 anni e adesso è ricoverato all’Ospedale di Susa dov’è stata allestita un’area dedicata. Come da protocollo dell’Asl i colleghi e i famigliari che erano a contatto con lui sono stati messi in quarantena. E’ una misura necessaria, come nel caso di questo Vigile del Fuoco, per prevenire un possibile contagio del Coronavirus in Bardonecchia.
TREDICI NUOVI DECESSI
Sono tredici i nuovi decessi in Piemonte di persone positive al test del “Coronavirus”. Comunicati questa mattina dall’Unità di crisi. Si tratta di dieci persone della provincia di Alessandria, sei uomini e quattro donne, una donna del Torinese, una donna del Novarese e un uomo dell’Astigiano. Complessivamente il totale dei deceduti è di 59, di cui il 66% uomini e il 34% donne. L’età media è di 81 anni. Il totale dei decessi appare così ripartito per provincia di residenza. 28 ad Alessandria, 13 a Torino, 4 a Biella, 5 a Novara, 3 a Vercelli, 3 ad Asti, 2 a Cuneo, 1 nel Verbano. Poi l’aggiornamento sui dati dei casi positivi verrà comunicato nel bollettino del pomeriggio.
L’ASSESSORE INCONTRA IL CONSOLE CINESE
L’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Icardi, ha incontrato questa mattina il console cinese di Milano, Junfu Ming. Per esprimergli personalmente la riconoscenza della Regione Piemonte per l’aiuto che la Sanità piemontese sta ricevendo dalla Comunità cinese. L’incontro è avvenuto a Grugliasco, nel deposito dove stano arrivando i dispositivi di protezione individuale donati dall’Associazione Nuova Generazione Italo-Cinese. Quindi con il contributo dell’Ambasciata italiana in Cina e del Consolato cinese di Milano. Gli ultimi quattro container di materiale sono arrivati ieri. Altri carichi sono in partenza dalla Cina per il Piemonte. “La solidarietà del popolo cinese nei confronti dei piemontesi è vera e tangibile siamo grati della collaborazione che stiamo ricevendo. Le nostre comunità, cinese e piemontese, hanno imparato a conoscersi e a darsi una mano a vicenda nei momenti di difficoltà“.
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