A Bardonecchia “Un abbraccio lungo una vita” di Luisa Marini

BARDONECCHIA – Il 5 gennaio alle ore 18 presso il Palazzo delle Feste, con il Patrocinio del Comune di Bardonecchia, ci sarà la presentazione del libro “Un abbraccio lungo una vita” di Luisa Marini. Saranno presenti all’incontro oltre l’autrice padre Ottavio Fasano.

L’autrice torinese di nascita e con la passione per la scrittura ha pubblicato questo romanzo per la Aletti Editore ed ha deciso che gli cui introiti a lei destinati saranno devoluti completamente in beneficenza all’Associazione Amses Onlus (www.amses.it) fondata da padre Ottavio Fasano per sostenere i progetti dei frati cappuccini piemontesi. Il ricavato delle vendite del libro sosterrà “casa Manuela Irgher”, luogo di accoglienza per le ragazze madri e i loro figli, nella cittadina di Santiago, da me visitata nel giugno 2016.

La trama del romanzo

Il romanzo si snoda in uno spazio temporale piuttosto ridotto, raccontando un anno e mezzo della vita di Giulia, una donna di 45 anni in carriera e innamorata del proprio compagno, con il quale ha formato una famiglia allargata insieme ai figli di lui, che pare funzionare alla perfezione. Proprio quando Giulia sente  di essersi realizzata come donna, madre e manager, ecco che la sua vita viene, improvvisamente, stravolta dall’abbandono da parte del suo compagno, nonché suo diretto superiore gerarchico nell’azienda in cui lavora. Giulia scoprirà, solo dopo mesi, che è stato proprio l’ex compagno a tramare alle sue spalle, architettando, in prima persona, la sua estromissione dal ruolo di responsabile sul lavoro per ottenere, a propria volta, un avanzamento di carriera. La protagonista sarà oggetto di angherie sul lavoro ma, dopo un primo momento di totale sbandamento, grazie all’aiuto di uno psicoterapeuta, inizierà un percorso interiore molto profondo che andrà a sciogliere dei nodi mai risolti del suo passato, aiutandola, finalmente, ad accettarlo, a rialzarsi in piedi e a guardare avanti. Fondamentali, in questo suo percorso di rinascita interiore, saranno due viaggi: a Manarola, dove la protagonista riuscirà, finalmente, a riconciliarsi con il proprio passato e a Capo Verde. Quest’ultimo viaggio, in particolare, sarà determinante in quanto l’aiuterà a relativizzare il proprio vissuto, facendole scoprire nuovi aspetti di sé, nuove potenzialità, fino ad aprirle orizzonti mai presi in considerazione. Giulia riuscirà, finalmente, a riprendere in mano le redini della sua vita, trovando il coraggio di licenziarsi dalla Multinazionale che l’ha estromessa, iniziando una nuova esperienza nella Onlus che si occupa dei progetti di volontariato a Capo Verde e, in modo del tutto non cercato e imprevisto, si troverà a ricoprire il ruolo di madre affidataria di una bambina capoverdiana, non entrata nel circuito delle adozioni in quanto troppo avanti con gli anni.