BARDONECCHIA – In una luminosa e calda giornata estiva, si sono svolti a Melezet, borgo di Bardonecchia, i tradizionali festeggiamenti in onore della Madonna del Carmine, festa delle Scapulaire. Lāimmagine evocativa di stoffa propria dellāOrdine Carmelitano. In mattinata il parroco monsignor Gian Paolo Di Pascale, ha officiato nella chiesa dedicata a SantāAntonio Abate, patrono del Borgo. La Messa, allietata dalle voci bianche del coro Primavera, alla presenza di due giovanissime priore in costume antico, di Piera Marchello, Assessore Comunale alle Politiche Sociali, in rappresentanza della Civica Amministrazione e di Flavio Fenoglio. E’ presidente di Assomont Melezet. Associazione no-profit finalizzata alla gestione dellāacquedotto e alla manutenzione del territorio. Il parroco durante lāomelia ha illustrato il senso della festa e rivolto un grosso appello ai presenti a favore della raccolta fondi per completare la ristrutturazione della Cappella del monte Thabor.
IL MUSEO
Al termine della funzione religiosa nellāex-Cappella del Carmine, sede del Museo di Arte Religiosa Alpina, ĆØ stata aperta la mostra āIl santo che non fu tale – Storia di un incredibile restauroā. Approntata allāinterno del restaurato museo, da un gruppo di parrocchiane, coordinate dalle volontarie Valeria Bonaiti e da Daniela Ferrero e da Wanda Nuvolone. Con esposta la statua di GesĆ¹ Cristo trafitto dalle frecce. Nel pomeriggio merenda sul sagrato della parrocchiale con goffre per tutti e apertura al pubblico del museo. Espone in modo permanente interessanti testimonianze artistiche che vanno dal XV al XX secolo. Opere di argenteria, statuarie lignee, dipinti e paramenti provenienti dalle chiese parrocchiali e dalle numerose cappelle del capoluogo e dei borghi.
LA STATUA
āIn fase di restauro della statua ā spiega Valeria Bonaiti ā si ĆØ scoperto che quello che credevamo fosse San Sebastiano, in origine era GesĆ¹ Cristo, legato ad una colonna, poi ātrasformatoā durante unāepidemia nel Santo trafitto. Da piĆ¹ di venti anni ci adoperiamo a favore del museo, studiando e informandoci. Anche grazie a diverse donazioni, siamo riuscite finalmente a proporre la mostra e a realizzare questo restauro che speriamo siano accolti favorevolmente dal pubblicoā. Per tutta la giornata era possibile fare acquisti e girovagare tra i banchi del mercatino artigianale. Poi allāopera nella loro sede alcuni intagliatori dellāantica Scuola del Melezet, famosa per la produzione dei grappoli di frutta lignei policromi, molto diffusi nella Conca.
RESTA AGGIORNATO SU TUTTE LE NOSTRE NOTIZIE! COME?
Iscriviti alla nostra pagina FacebookĀ LāAgenda News: clicca āMi Piaceā e gestisci impostazioni e notifiche in modo da non perderti piĆ¹ nemmeno unaĀ notizia! Segui e metti mi piace al canale YouTubeĀ LāAgenda.