BANCHE E TERRITORI, UNCEM: COOPERAZIONE FONDAMENTALE
TORINO – Non è vero che l’economia che peggiora sui territori montani, con lo spopolamento e la desertificazione commerciale e imprenditoriale, fa scappare le banche dai piccoli Comuni. Che chiudono. Le banche ne vanno sì, ma la crisi economica non è la causa, bensì conseguenza della loro dipartita. “Uncem ha analizzato una serie di studi microeconomici internazionali su questo tema. Le grandi banche vanno via, le banche di credito cooperativo continuano a scoprire i territori. Il punto vero è un patto che tocchi tutte. Da impostare con ABI – come ha chiesto l’assessore regionale alla Montagna Marco Gallo, aprendo un percorso nazionale, da avviare in tutte le Regioni italiane – per generare nuove economie sui territori. Le banche devono esserne parte e non complicare, chiudendo, il quadro economico e sociale“, conferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.
LO SCENARIO
Esiste una ricca letteratura empirica sul nesso tra banche locali (e in particolare banche cooperative) e sviluppo locale in Italia. La grande maggioranza degli studi econometrici sul tema trova una relazione significativamente positiva tra la presenza di banche locali e la crescita economica. Non solo: altri studi recenti mostrano come la diversità bancaria, rappresentata dalla presenza di banche di credito cooperativo nei mercati bancari locali, abbia effetti positivi sulla stabilità economica e la solidità finanziaria delle imprese, particolarmente in contesti di crisi finanziaria. In generale, quindi, la riduzione della diversità bancaria – che, nei casi estremi, significa la chiusura di tutti gli sportelli bancari in alcuni territori – non può che generare effetti economici negativi non solo per i territori in questione ma, a catena, per l’economia italiana nel suo insieme.
LA MOBILITAZIONE
“Dunque la nostra mobilitazione, quella dei Sindaci, non solo per ottenere un bancomat – evidenzia Bussone – è volta non a fermare il tempo o a bloccare chi vuole andarsene per effetto di mioipi piani industriali. Facciano come ritengano. Ma Uncem crede che l’economia rinnovata sui territori, una rigenerazione dei piccoli Comuni e delle comunità si faccia se tutti fanno la loro parte, banche comprese, senza sfilarsi dagli impegni, dal ruolo, dalle sinergie con tutti gli attori economici e sociali“.