Avigliana un coro di critiche alla costruzione del nuovo Centro Commerciale voluto dall’amministrazione

AVIGLIANA – Due dati da tenere a memoria: meno 30 e più 40. Il primo è il dato sul fatturato, dell’ultimo trimestre del 2017, delle catene dei maggiori centri commerciali in Italia; quella che fanno capo a Ferdercommercio. Sono stati per anni il simbolo del consumismo per eccellenza, tempio della spesa multipla, del tutto in un solo posto dalla macchina allo stuzzicadenti. Luogo dove passare anche giornate complete a spendere i risparmi accumulati, tra alimenti, vestiario, libri, Dvd, Cd, giocattoli. Per poi concludere il giro tra un negozio e un altro, o fare una sosta per poi riprende, in un Fast-food.

Il tutto, con la comodità di trovare sicuramente parcheggio. I centri commerciali, ennesima novità arrivata dagli Usa alla fine degli anni Settanta e proliferati fino allo scorso decennio, soprattutto approfittando di enormi spazi lasciati vuoti da ex aree commerciali o campagne abbandonate e adesso, grazie ad una legge regionale, dalle zone industriali dismesse. Ora però ad essere abbandonati sono proprio loro: i centri commerciali.

Qualcosa si è inceppato nella grande distribuzione organizzata (DGO) sia per la crisi economica sia per la concorrenza dell’e-commerce. Arriviamo così al secondo dato quel più 40 che è il risultato di crescita della sola Amazon, se poi si aggiunge Alibaba che ha appena raggiunto un accordo con la francese Auchan la crescita, nell’ultimo semestre, raddoppia.

Visti questi dati, guardando le ruspe a lavoro nella futura area commerciale di Avigliana,  viene qualche dubbio sulla positività dell’operazione. C’era davvero la necessità di un nuovo super centro commerciale in una città nella quale il piccolo commercio sta cedendo? L’operazione voluta dall’amministrazione comunale si concretizzerà, tra pochi mesi, in un superstor e due pompe di benzina; davanti da un altro centro commerciale già attivo. Non bisogna dimenticare il vicino nascente Centro Commerciale di Giaveno e quello appena aperto a Rosta.

L’area commerciale ad Avigliana sarà di 27 mila metri cubi e il Comune ha speso, per rendere la zona sicura dalla possibile esondazione della Dora, ben 470 mila euro.  E la vicina Dora? L’intervento edilizio dovrà essere rialzato di un metro rispetto alla sponda così da garantire almeno 80 centimetri si salvaguardia rispetto all’alluvione del 2000. Tutta l’operazione ha avuto una lunga preparazione tra piani commerciali, accordi, spostamenti di cubatura per poi arrivare alle ruspe di oggi. Una scelta onesta, senza speculazioni o interessi, ma appunto una scelta della quale la politica cittadina è stata protagonista. In questi mesi in Consiglio Comunale, e in città, non sono mancate le critiche; a sollevare molti dubbi sull’operazione sono stati per primi, e già in campagna elettorale, i gruppi consigliari ora all’opposizione che adesso promettono battaglia.