Avigliana offre a una cima sopra Prato Nevoso fiori commemorativi

di LODOVICO e WALTER MARCHISIO

AVIGLIANA – Il 16 luglio a 71 anni e con pioggia battente, oggi che tante cime mi sono precluse per l’età e alcuni malanni, con mio figlio Walter, la sua compagna Veronica, la piccola Kayla di 2 anni e il cane Leo, tornando su questa cima a pregare, abbiamo provato il desiderio di scrivere quest’articolo per condividere con i lettori un itinerario inconsueto e tante autentiche emozioni. Desideriamo anche ringraziare di cuore i titolari di “Avigliana Fiori” perché hanno voluto offrire loro i due mazzolini di fiori deposti nella nicchia della Rocca Seirasso e accanto alla croce del ragazzo colpito dal fulmine.

La Rocca Seirasso sita in Val Maudagna, per intenderci sopra il comprensorio sciistico di Prato Nevoso, è poco più di un’elevazione rocciosa che non conta neppure salite alpinistiche notevoli per la qualità della roccia, se non una via di III grado sul suo spigolo ovest, pur tuttavia ha una sua storia particolare che ci coinvolge in prima persona e dato che i fatti valgono più di tante parole, invitiamo i lettori a salirne l’apice e di coglierne le proprie sensazioni personali. Non va innanzi tutto confusa con la Cima Seirasso che la sovrasta, raggiungibile anch’essa dal rifugio Balma al quale si perviene in auto su strada sterrata ma percorribile dalla maggior parte dei veicoli anche non a trazione integrale, ma un po’ alti da terra. Entrambe le montagne, Cima e Rocca Seirasso, hanno questo quindi stesso punto di partenza: il rifugio Balma, nei cui pressi si trova un ampio parcheggio e dove ha fine la strada accessibile alle auto.

Il primo e significativo aspetto che contraddistingue la nostra meta è il fatto che il 22 ottobre del 1994 l’amico Bruno Del Grande del CAI di Savona, in ricordo di mia mamma Ines, edifica su questa cima un piccolo altare religioso con una nicchia ove è stata posta l’immagine della Madonna d’Oropa a cui mia madre era particolarmente devota, identificando una fede cosciente che la Madonna è una sola anche se ognuno di noi la raffigura nell’emblema che gli è più caro. La statua della Madonna Nera d’Oropa, secondo la tradizione, venne portata da Sant’Eusebio dalla Palestina nel IV secolo d.C. mentre fuggiva dalla furia della persecuzione ariana; adoperandosi per la diffusione della devozione mariana.

La prima stranezza consiste nel fatto che la stessa struttura religiosa è posta sulla Cima Seirasso mai raggiunta prima dal mio amico e quindi plasmata per puro caso a sua immagine e somiglianza. Per verificare questa strana coincidenza, prima di raccontare altri fatti a dir poco inusuali, vi descriviamo l’accesso a tre cime concatenate da un’interessante giro ad anello.