Avigliana: il nuovo parco senza gestore, nessuno ha partecipato al bando

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AVIGLIANA – Il nuovo parco nell’ex Riva di Avigliana, ribattezzato da poco Alveare Verde rimane senza bar e gestione dell’area servizi. Inaugurato da poche settimane nessuna società ha partecipato alla gara d’affidamento. Non è una novità nella città dei laghi. Anche l’Ostello in piazza Conte Rosso, in cui più volte si è investito, e l’ex-Tritolo sono senza gestori. Tre aree che adesso rischiano l’abbandono e il degrado. L’amministrazione propone, nessuno risponde. Cresce così il disappunto in città. Purtroppo alla bella festa d’inaugurazione, al momento, non è seguita la parte più delicata: quella della gestione. Sul tema c’è una nota dell’opposizione in Consiglio Comunale del gruppo Adesso Avigliana. Spiegano Toni Spanò e Simona Falchero. “Tutto secondo le più facili e tristi previsioni. Facili per tutti, tranne che per Archinà e i suoi consiglieri. Non poteva che essere così come è stato: il bando per la gestione del chiosco-bar presso l’ex-Area Riva è andato deserto”.

CHI GESTIRA’ L’AREA?

Evidenzia il capogruppo Spanò. “Questa vicenda conferma l’assenza di visione da parte della Giunta. Abbiamo sempre denunciato la mancanza di una progettualità legata a un’opera che non tiene in considerazione la ricucitura del tessuto urbanistico. Chi si occuperà, ad esempio, della custodia e dell’apertura-chiusura dell’area. Queste sono inserite tra i compiti del gestore del chiosco. La bocciatura dell’iniziativa arriva anche dagli operatori economici. Non partecipando al bando, concordano con noi sull’impraticabilità delle strampalate idee dalla base della realizzazione dell’opera. E questo è solo uno degli esempi. I nostri amministratori si confermano privi di ogni capacità di programmazione. Quando si passa dalle ideologiche affermazioni di principio alla concreta gestione delle cose le cadute sono rovinose, con danni reali che incidono sulle tasche di tutti i cittadini”.

TROPPI ERRORI

Simona Falchero ricorda. “Abbiamo costantemente cercato, con interventi nel dibattito pubblico e con atti in Consiglio, di limitare almeno i danni rispetto a questa che rischia sempre più di essere un’ingestibile cattedrale nel deserto, ma sono sempre state fatte orecchie da mercante. Il buonsenso richiederebbe un’ammissione degli errori fin qui commessi o almeno un cambio di atteggiamento, con più umiltà, ma anche qui è ben facile prevedere che non accadrà. Purtroppo”.

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