AVIGLIANA – A una settimana dalle elezioni amministrative, Gianfranco Ferraudo, Assessore ad Avigliana per il PCI dal ’75 al ’90 e Capogruppo PDS fino al ’93, ha rivolto una lettera al Consigliere di minoranza Toni Spanò, che si è candidato Sindaco con la lista civica “Adesso Avigliana”.
La lettera di Ferraudo
Caro Toni,
ti conoscevo poco. Ti ricordo sempre al lavoro nella tua bella azienda che hai ingrandita e valorizzata. Poco bighellonaggio e ciacolaggio in giro. Avevi poco tempo. Così hai fatto fortuna, dimostrando che oggi questa società permette ancora ai capaci e a chi ha voglia di lavorare di affermarsi.
Molti l’hanno capito e ti hanno appoggiato nella tua aspirazione a dirigere la tua Città. Hanno riconosciuto in te i meriti di chi si costruisce da solo, senza beneficiare di appoggi politici, senza rosicchiare e approfittare del pubblico denaro.
Questi tuoi meriti, che ti hanno assicurato l’appoggio di tante oneste persone, hanno però anche generato le invidie di meschini che su di te hanno sparso veleni e le calunnie più gravi, compresa la falsa notizia del tuo arresto nella giornata delle elezioni!
Non hai vinto le elezioni, ma hai conquistato la stima e l’amicizia di molti che in questa occasione ti hanno frequentato, apprezzando la tua concretezza, la tua modestia che contrasta con le tue alte capacità.
Soprattutto hanno apprezzato la tua correttezza e lealtà: mai un insulto o una brutta parola per l’avversario.
Sempre battaglia sui contenuti e in campo aperto. Qualcuno però, temendo la leale battaglia, ha preferito l’agguato e pugnalarti con il chiacchiericcio di strada e la maldicenza.
Oggi sei alla testa di gente seria che si fida di te e di te Avigliana ha bisogno.
Ci sono sfide che dovrai affrontare anche dall’opposizione, nella convinzione che vi sono fatti per risolvere i quali devono essere abbandonate le ideologie e le idee fisse.
Ho troppa fiducia nell’intelligenza umana per pensare che veramente qualcuno voglia la Città spaccata in due dalla ferrovia, quando si è ad un passo da soluzioni molto migliorative dell’assetto urbano.
Bisogna però smetterla di fare di un treno la ragione di vita.
Altra emergenza è la questione dell’immigrazione. Guai a volere il partito dei buoni che apre le porte a tutti e quello dei cattivi che le chiude. Il problema c’è ed è complesso.
Chi arriva può essere accolto, ma solo se siamo in grado di assicurargli una vita decorosa, quella per la quale ha abbandonato il suo paese.
È interesse solo di chi affitta loro immondi tuguri (con pubblico denaro) riempire la Città di persone spaesate, senza lavoro e destinate a oziare finché non verranno purtroppo adescate da trafficanti senza scrupoli.
Sono già due temi sui quali la collaborazione tra chi ha “vinto” e chi ha “perso”, può dare ottimi risultati nell’interesse della Città.
Bisogna però ricorrere al buon senso. Tu hai dimostrato di averne.
Ti saluta e ti augura la fortuna che ti meriti un tuo “recente” amico.