S.AMBROGIO – Venerdì 30 giugno alle 18,30 nella sala consiliare il sindaco di Torino Chiara Appendino, o un suo rappresentate della Città Metropolitana, incontrerà i sindaci della Valsusa e della Sangone per discutere il nuovo piao economico dell’Ente. Trasparenza, partecipazione ed equilibrate opportunità fra le diverse zone omogenee sono le parole chiave che hanno guidato la redazione della bozza del primo Piano strategico triennale della Città Metropolitana di Torino. La proposta è pronta e attende che, entro il prossimo 30 giugno, i Comuni, i Sindaci in prima persona, gli amministratori pubblici, le associazioni e i singoli cittadini formulino osservazioni sul merito e sull’ampio contenuto.
Città Metropolitana
La visione del Piano strategico, che avrà durata triennale e sarà aggiornato ogni anno, intende la Città Metropolitana come un vero e proprio strumento di accelerazione delle dinamiche di sviluppo locale, dà centralità all’economia sostenibile e intende applicare un sistema di governance integrata intercomunale attiva ed inclusiva, che passi prioritariamente attraverso un’accresciuta efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa dell’Ente e trovi la sua declinazione in esempi molto concreti, primi fra tutti un nuovo modello metropolitano di gestione delle strade, la razionalizzazione, riqualificazione e valorizzazione del patrimonio di edilizia scolastica.
Pianificazione
La pianificazione strategica metropolitana dovrà essere declinata attraverso gli strumenti della pianificazione territoriale e attraverso l’assistenza tecnica ai Comuni, compresa quella riguardante la prevenzione del rischio idrogeologico, con il supporto nelle attività ed emergenze di protezione civile. Di eguale importanza il lavoro per garantire la creazione e il funzionamento di una stazione unica appaltante e di un soggetto aggregatore della domanda pubblica di beni e servizi. La bozza del Piano dedica approfondimenti anche ai temi del superamento del dualismo tra pianura e montagna, con l’impegno ad integrare i temi della montagna nelle diverse politiche dell’Ente e a creare nuove occasioni di turismo montano sostenibile, attraverso ad esempio la valorizzazione delle risorse territoriali e gli itinerari turistici tematici.