Alpignano affida i cani randagi al Rifugio Argo di Val della Torre

ALPIGNANO – L’amministrazione ha approvato l’appalto per io servizio dedicato alla gestione del randagismo canino e felino all’Associazione Rifugio Argo di Val della Torre.

Randagismo, come rimediare?

Sono sei milioni i cani di proprietà, secondo le stime, 600 mila i randagi, altre migliaia quelli attualmente ospitati nei vari rifugi sparsi per la penisola, mentre meno del 50 per cento sono quelli che risultano regolarmente iscritti all’anagrafe canina e tatuati. I numeri dicono che nonostante una buona legge, la 281 del 1991, e l’impegno di tante associazioni di volontariato animalista presenti sul territorio non si riesce a risolvere del tutto il problema dei cani vaganti.
Spiegano gli esperti: “Le soluzioni proposte dalla legge non sembrano errate: identificazione e tatuaggio di tutti i cani, affinché non venano abbandonati nelle strade, canili e rifugi pubblici per accogliere quelli rifiutati dai precedenti detentori, campagne per promuovere le adozioni, controllo delle nascite per contenere il numero. Con queste iniziative si otterrebbe sicuramente la diminuzione del numero dei cani ospiti nei rifugi e sarebbe più facile trovare loro sistemazione presso una nuova famiglia e naturalmente migliorerebbero le condizioni di vita per quelli ancora custoditi.

Per iniziare il percorso serve una spinta, anche economica: costa fare i canili, provvedere all’accalappiamento dei cani vaganti, predisporre campagne di formazione e informazione dei cittadini perché si responsabilizzino e considerino l’animale come un membro della famiglia. Purtroppo, finora, le disposizioni previste su base nazionale sono scarsamente applicate nelle diverse regioni italiane.
Invece è ancora troppo elevato il numero di coloro che non tatuano il cane, di chi accoglie un animale per abbandonarlo alla prima difficoltà, di chi “cambia” un cane non di razza con uno di una razza scelta tra quelle di moda al momento“.