Almese: al Ricetto la mostra fotografica sul Papa in Kurdistan

Nashtman Complex All’interno della Medina questo complesso tiene 20 famiglie e 170 persone provenienti dalla zona di Bartalla e Qaraqosh. Sono prettamente famiglie cristiane sfollate, in fuga dall’assedio delle città da parte dell ISIS. Ci sono solo 2 famiglie di musulmani. Accanto esiste The Rock Complex, dove co sono i siriani cristiani. Noura gioca insieme ai figli (Marbina, Angelina e Rashid) in uno dei corridoi del complesso sovrastante a un centro commerciale nella Medina di Erbil. Provengono da Bertalla e vivono li dal 2014. Alcune NGO musulmane e cristiane si occupano delle famiglie.

ALMESE –  Al Ricetto di Almese la mostra fotografica e la presentazione del libro sul reportage sul Kurdistan Iracheno nei giorni della visita di Papa Francesco. Di Adriana Fara, Stefano Stranges, Marioluca Bariona. La mostra si compone di 32 scatti che documentano la vita dei rifugiati nei campi profughi stremati dalla guerra e dei cristiani perseguitati sia per la fede religiosa, sia per essere dell’etnia Kurda. Le foto corredano il libro – reportage “Tacciano le armi” di Adriana Fara, Stefano Stranges e Marioluca Bariona con la collaborazione di FOCSIV, le traduzioni in inglese di Alessandra Mariano, pubblicato da Edizioni Eugraphìa nella collana di saggistica Skepsi.

AL MOSTRA

In occasione della mostra al Ricetto di Almese saranno proiettati due video della durata di dieci minuti, realizzati durante il viaggio dei tre autori nel Kurdistan iracheno a marzo scorso, in occasione della visita di Papa Francesco in quelle terre. Con questa esposizione si realizza un altro tassello importante nel progetto dell’Agorà della Valsusa che ha avuto il suo inizio nella primavera del 2019. “Tacciano le armi” frase tratta da un discorso di Papa Francesco è un libro–reportage sul Kurdistan iracheno che raccoglie impressioni, interviste, testimonianze e saggi di autori iracheni, curdi e italiani. L’importanza e il significato del viaggio apostolico di Papa Francesco per la popolazione di quella terra, raccontato in un reportage tra i volti delle persone nei campi profughi e rifugiati, nelle vite dei cristiani dimenticati in una Medina e su frontiere sempre più porose e insidiose. Il libro, di 128 pagine, comprende alcune poesie tratte da: Laura Schrader, “Canti d’amore e di libertà del popolo kurdo”.

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