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Susa
mercoledƬ, 13 Novembre 2024

E’ morto Aldo Cerutti, il tabaccaio di Susa: alpino e tra i primi giocatori della squadra di calcio

SUSA – E’ morto Aldo Cerutti, novant’anni portati bene. Una figura storica della vita cittadina di Susa. Con il fratello e la nuora gestƬ per tantissimi anni la tabaccheria nella casa su Corso Inghilterra. Il passaggio dei francesi d’estate e quando non c’era l’autostrada d’inverno. Un punto si ritrovo non solo per gli amanti del fumo, giornali e piccoli regali, i “souvenir” erano in tutte le belle vetrine. In quegli anni, parliamo del dopo guerra, fino agli anni Ottanta, dai Cerutti si giocava la schedina. Dai Cerutti si prendeva La Stampa, La Settimana Enigmistica, le sigarette. Per tanti era il “porto” dal quale si partiva il mattino per andare in ufficio, a lavoro. PiĆ¹ che un negozio era un bazar. Un saluto, l’acquisto, un commento sulla partita e uno sbuffo per i soldi spesi per la marca da bollo da incollare ad un documento. Dai fratelli Cerutti sono passate diverse generazioni di segusini. Aldo e Giovanni, insieme sempre.

cerutti

A SUSA

Una foto li ritrae in Piazza d’Armi in quello che sarĆ  il campo da calcio cittadino fino allo spostamento al Priorale. Le maglie sono quelle dello storico Susa. Uno capitano, l’altro in difesa. Ricordavano di quei tempi che non eravamo fortissimi ma il calcio era l’unico sport che si poteva praticare e tanto bastava. Campo sterrato e palla in cuoio alla meglio. Poi si arriva alla maturitĆ  e Aldo prende servizio nella Truppe Alpine. I mesi di naia passano e finiscono e il cappello alpino gli rimane incollato in testa. Di quel periodo passato alla Cascino ricordava di aver prestato servizio il giorno in cui le lapidi commemorative furono trasferite dalla vecchia Caserma Umberto I, poi abbattuta, alla Caserma Henry. Nella sua lunga vita tutta in bottega aveva imparato a guardare con curiositĆ  il mondo. Sguardo profondo e sempre un sorriso per tutti. Manca cosƬ, senza i fratelli Cerutti, un altro pezzo di Susa.

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