Alcuni No Tav bloccano TIR dal cantiere di Salbertrand: “Potrebbe essere smarino ricco d’amianto”

SAN DIDERO – Alcuni No Tav bloccano TIR dal cantiere di Salbertrand: “Potrebbe essere smarino ricco d’amianto” (Comunicato No Tav).

NO TAV BLOCCANO TIR A SAN DIDERO IN VALSUSA

Scrive il movimento No Tav sul sito di riferimento. “E’ ancora in corso a San Didero il blocco dei camion provenienti  dal cantiere di Salbertrand contenenti smarino (materiale di risulta proveniente  da opere di scavo) che è stato oggetto di numerose inchieste e fonte di grande preoccupazione per gli abitanti della valle, poichè ricco di amianto. Ne avevamo dato notizia a fine 2019 e nel frattempo sono stati gli stessi amministratori della valle, in diverse occasioni, a denunciarne la pericolosità e la preoccupazione  (gli amministratori dicono no alla variante per scaricare a Susa lo smarino). Poichè ai costrutturi dell’opera piace fare le cose in sordina, e da tempo abbiamo imparato a diffidare da chi ha interesse solo per il profitto e non alla salute di chi vive la valle, giunge gradita la decisione del movimento di effettuare questo blocco. In attesa di aggiornamenti, e invitando tutti a raggiungere il blocco“.

TRA SALBERTRAND E SAN DIDERO

“Da alcune settimane gli abitanti della val di Susa hanno iniziato a notare sul proprio territorio, nel tratto tra Salbertrand e San Didero, un transito anomalo di mezzi da cava. Camion che trasportano materiale di risulta dell’ex discarica di amianto del piccolo paesino dell’alta valle, sino all’ Eslo Silos di Bruzolo, confinante con il fortino di San Didero. Oggi siamo qui per interrompere questo flusso e segnalare questo inquietante spostamento di materiale inquinante per l’ambiente e la salute delle persone. Infatti sembra che sulla carta la bonifica dell’amianto sia terminata ma poi, in silenzio, si continua a spostare smarino da un posto all’altro senza avere avviso di quanto e come sarà stoccato il materiale e senza, peraltro, dare alcun tipo di comunicazione agli abitanti della zona. La storia della valorizzazione dello smarino non se la beve più nessuno: da qualunque parte provenga , buchi, gallerie o trafori, a farne le spese sono sempre le persone che vivono e attraversano il territorio e che sono obbligate a sottostare a queste scelte ecocide ed inumane”.

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