TORINO – Sono passati alcuni giorni dall’ultima campanella che quest’anno non è suonata al Liceo Mazzarello di Torino. La scuola, però, non si è fermata! Davvero! Proprio come nell’hashtag più famoso degli ultimi tempi. Volto a esorcizzare la pandemia e, contemporaneamente, gli evidenti limiti della didattica a distanza. Il Coronavirus non è riuscito a fermare le attività didattiche e culturali del Liceo Mazzarello di Torino. Un liceo dove, non solo la scuola non si è davvero mai fermata e le aule virtuali hanno avuto piena vita fin dall’inizio di marzo. E le attività scolastiche e culturali, le proposte agli studenti, sono andate molto oltre e hanno anche azzerato quelle distanze. Da un lato necessarie e dall’altro terribilmente opprimenti. Alla normale didattica sono state affiancate, attività di recupero e peer tutoring pomeridiano. Gestite dagli stessi studenti del Liceo e da ex allievi.
VIAGGI VIRTUALI
Abbiamo azzerato la distanza tra Torino e Palencia, una ridente città della Castiglia. Trascorrendo due piacevoli ore, in collegamento web, con gli studenti della Escuela Oficial de Idiomas. Dialogando di fascismo e franchismo, di Unione Europea e di scuola, di quarantena e di tempo libero. Il progetto è nato alcune settimane prima. Una pazza idea accolta al volo, con grande entusiasmo e trasformata in realtà dalla nostra insegnante di spagnolo. In fondo per questo “scambio ai tempi del Coronavirus”, non è servito prenotare un aereo. Nemmeno trovare un albergo per ospitare gli studenti e gli insegnanti. E’ servita buona volontà. Un pizzico abbondante di fantasia, qualche contatto e grande voglia di coinvolgere gli studenti di quinta. E, nemmeno a dirlo, gli studenti si sono lasciati coinvolgere… e se quest’anno le gite sono saltate. Per un giorno ci si è staccati dalla realtà e si è partiti per un viaggio, alla scoperta di Palencia e del suo mondo. Terminando con la promessa di ritrovarsi, anche dal vero. Un altro scambio ha visto protagonisti, il biennio del Liceo Linguistico e il Liceo Alto Nalòn in Asturias.
TAVOLA ROTONDA
Una tavola rotonda sui temi della parità scolastica. Alla quale hanno partecipato studenti, genitori, insegnanti e graditissimi ospiti tra cui l’On. Stefano Lepri, l’On. Daniela Ruffino, i Consiglieri Regionali Monica Canalis. Poi Raffaele Gallo, Silvio Magliano, il Consigliere comunale Stefano Lo Russo. Infine Gianna Pentenero, Roberto Gontero, Luciano Strumia, don Roberto Gottardo. Alcuni direttori e dirigenti scolastici di scuole paritarie cattoliche. Ha trovato spazio tra una lezione e l’altra. Lezione di storia Sempre in collegamento web, le tre quinte hanno avuto occasione di incontrare il Dottor Carlo Greppi per parlare di storia. Di antifascismo e di Resistenza, di passato e di presente. Una introduzione seguita, per dirla con le parole di Carlo Greppi, da domande profonde e complesse. I ragazzi si interrogano sul tempo trascorso e su quello che verrà in maniera intelligente. Cercano risposte, è vero, ma accolgono con interessato stupore nuove domande. In fondo, gli studenti del Liceo Mazzarello sono stati abituati ad accogliere ed ascoltare tra le mura amiche. Ora tramite i PC o i tablet, figure importanti della cultura e della società civile. Solo negli ultimi due anni scolastici, sono stati presenti l’ex Procuratore di Palermo e Torino Giancarlo Caselli, Ernesto Olivero. Poi Giorgia Benusiglio, Guido Marangoni. È proseguito anche il lavoro della nostra redazione giornalistica di MEWS. Il telegiornale del Liceo Mazzarello, in collaborazione con Rete7, ha continuato le trasmissioni intervistando. Tra gli altri, il Direttore del Dipartimento Clinico di Malattie Infettive dell’Università di Torino, ASL n. 3, Prof. Giovanni di Perri e la Sindaca di Torino Chiara Appendino.
IL FUTURO
E ora? La scuola è finita al Liceo Mazzarello di Torino e i nostri studenti di quinta stanno affrontando questo anomalo Esame di Stato. Come anomali sono stati gli ultimi tre mesi e mezzo di scuola. “Prof … la sento a scatti… Prof… la webcam non si accende… Prof… registra la lezione?… Prof… oggi non mi connetto, mio fratello sta già usando il computer…” Frasi come queste resteranno nella storia della nostra scuola e della scuola italiana. A noi resta la certezza di non aver lasciato nessuno indietro e di aver fatto di tutto perché la scuola potesse continuare nonostante la pandemia. Non sono mancate le lacrime dell’ultimo giorno. A segnare la fine di quel ciclo di studi che ti proietta nell’età adulta. Non sono mancate le foto di classe, non è mancata la certezza della relazione e della solidarietà nella gestione delle fatiche. Arrivederci a settembre, ragazzi e buon viaggio. A chi, dopo gli Esami di Stato, inizierà un nuovo percorso di vita.
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