Rivoli: al casello di Bruere fermata un’auto con sette pakistani, cinque immigrati clandestini

RIVOLI – Al casello di Bruere fermata un’auto con sette pakistani immigrati clandestini. Martedì notte, personale della Polizia Stradale, durante un posto di controllo ha intimato l’alt ad un’autovettura Audi modello A3 con targa spagnola. Nell’auto, oltre al conducente, 37 anni, di nazionalità pakistana, ed a un suo connazionale di 38 anni, entrambi regolari. Erano presenti anche altri cinque cittadini pakistani.

Questi ultimi, in buone condizioni di salute, si trovavano a bordo dell’auto in seguito all’accordo fra loro e i primi due per il trasporto fino in Spagna. Avrebbero pagato per il viaggio 500 euro a testa. Il gruppo era partito da Milano. L’autovettura utilizzata per il viaggio transnazionale, tra l’altro non idonea poiché i trasportati erano in sovrannumero rispetto ai posti ordinari del veicolo, senza possibilità di utilizzo dei sistemi di ritenuta, è stata sottoposta a sequestro. I due cittadini pakistani che hanno organizzato il viaggio, sono stati arrestati per favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina.

IL REATO DI FAVOREGGIAMENTO

L’esempio dei pakistani fermati al Casello di Bruere ci porta a livello nazionale. In Italia il problema dell’immigrazione clandestina è uno dei più sentiti dall’opinione pubblica. Giungono migliaia di persone in cerca di riparo, molte delle quali in fuga da condizioni davvero disastrose. Sul tema, infatti, corre molta disinformazione e molto spesso si tende a confondere una condotta per un’altra. L’ordinamento giuridico italiano punisce il reato di ingresso illegale nel territorio su più fronti. In pratica, la legge ha dichiarato guerra a tutti coloro che, direttamente o indirettamente, a scopo di lucro oppure senza profitto, mediante trasporto oppure soltanto ospitalità, favorisce l’ingresso o il permanere in Italia dello straniero.

Questo non deve aver assolto agli obblighi di legge, cioè allo straniero irregolare. La legge parla di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato con riferimento alla condotta dello straniero che entra in Italia senza il rispetto delle procedure ordinarie; la pena è l’ammenda da cinquemila a diecimila euro. L’immigrazione clandestina è una contravvenzione, cioè un reato minore, punita solamente con una sanzione pecuniaria: ciò significa che, chi fa ingresso in Italia senza sottoporsi ai controlli, non rischia il carcere.