SUSA – Tema sempre più attuale tra il fisco da un parte i creditori dall’altra con i debitori che attendono in un circolo vizioso che ha un solo termine: il pignoramento per debiti. Aiutoconsumatori aiuta i lettori a comprendere quali sono i beni pignorabili e quelli no.
Questo piccolo vademecum vuole essere una traccia di massima per sapere cosa una persona può rischiare e cosa no se ha dei debiti con il Fisco. Però, questi sono temi da non gestire in autonomia: bisogna vedere caso a caso insieme ad un professionista specializzato per avere certezze assolute e per fare scelte oculate. Esistono vari altri metodi, in caso di sovraindebitamento, per cercare di aiutare a capire bene cosa fare.
Prima casa
Il fisco non può pignorare la prima casa se è l’unica, di residenza e non di lusso. In mancanza di detti presupposti, Equitalia/Agenzia delle Entrate-Riscossioni può iscrivere l’ipoteca e anche pignorare l’immobile, a condizione che il suo credito sia superiore a 120mila euro. Stipendio Agenzia delle Entrate-Riscossione non può pignorare più di un decimo dello stipendio se questo non supera i 2500 euro mensili, più di un settimo se è compreso tra 2500 e 5000, più di un quinto se è superiore a 5.001 euro.
Crediti impignorabili
– i crediti alimentari (come quelli dovuti in regime di separazione);
– i sussidi dovuti per maternità, malattie e funerali da casse di assicurazione, enti assistenziali o benefici e quelli destinati al sostentamento di persone in stato di indigenza;
Pensione
Non può mai pignorare la pensione se è inferiore all’assegno sociale aumentato della metà (per il
2015 era 448,52 + 224,26 =672,78 euro). Si tratta del cosiddetto “minimo vitale”.
Conto corrente
Non si possono toccare i risparmi sotto i 1.344,21 euro.
Non è possibile il pignoramento dell’ultimo stipendio o pensione accreditato sul conto.
Polizze vita
Nessun creditore può pignorare le polizze vita.
Ipoteche
Nessun pignoramento con un debito inferiore ai 12 mila euro, nessuna ipoteca se il debito è inferiore ai 20 mila euro
Auto
L’auto dell’imprenditore o professionista che ne faccia uso per il suo lavoro non può essere rivendicata.
Beni di famiglia
Intanto i beni considerati di prima necessità (ex Art.514 e segg.ti c.p.c.), quali:
– vestiti, biancheria, letti, tavoli e sedie, posate e utensili, armadi, cassettiere, frigoriferi, stufe e
fornelli a gas o elettrici, lavatrici;
– commestibili e combustibili necessari a coprire il fabbisogno di un mese;
– libri, attrezzi e oggetti indispensabili (vedi computer) allo svolgimento dell’attività lavorativa e armi utilizzate per l’adempimento di un pubblico servizio.
Poi quegli oggetti che rivestano un particolare valore affettivo come:
– la fede nuziale, gli oggetti sacri, le decorazioni al valore, la corrispondenza, gli scritti di famiglia e i
manoscritti, purché non appartengano a collezioni di pregio;
– gli animali di affezione o da compagnia tenuti presso la casa del debitore, nonché; gli animali
impiegati ai fini terapeutici o di assistenza del debitore, del coniuge, del convivente o dei figli.
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