Errore, il gruppo non esiste! Controlla la tua sintassi! (ID: 69)
25.9 C
Susa
sabato, 12 Ottobre 2024

Addio maestra Andreina Ferraris, un pezzo della storia di Condove

CONDOVE – E’ mancata questa notte la maestraĀ Andreina Ferraris, un pezzo di Condove che non ci sarĆ  piĆ¹. Dalla sua memoria, dai suoi racconti si viaggiava nel tempo e s’imparava sempre qualcosa di utile per il futuro. Mi accoglieva sempre con garbo e simpatia. Pubblichiamo questo “ritratto” scritto su di lei e che lei volle, da buona maestra, correggere prima che fosse pubblicato. Cā€™ĆØ tanto, ma veramente tanto, da ascoltare dalla voce composta e vibrante della signora Andreina che dallā€™alto dei suoi novantā€™anni puĆ² sciolinare, compostamente, la storia di mezza Valle. Dal piglio e dalla gentilezza traspare immediatamente la sua profonda cultura, un pĆ² di riservatezza piemontese e un garbo davvero sopraffino. Comincia con raccontarmi la sua gioventĆ¹.

LA FAMIGLIA

ā€œIn casa eravamo sei figli, io lā€™unica femmina. Mamma morƬ giovanissima cosƬ dovetti occuparmi della casa e dei fratelli piĆ¹ piccoliā€. A casa Ferraris lā€™autoritĆ  era il cavalier Federico, che di mestiere faceva il procuratore delle Officine Moncenisio. Ricorda di lui la figlia: ā€œpapĆ  si era costruito la carriera partendo da semplice operaio, poi con il lavoro arrivĆ² ad essere uno dei maggiori responsabili della Moncenisio. Dallā€™ordinare un chiodo a far uscire un aereo prodotto tutto passava dalla sua scrivania. Andava allā€™estero per comprare il legname da produzione e sā€™interessava a tutti i materiali. Per questa sua capacitĆ , e per la serietĆ  che sempre lo contraddiceva, fece anche il podestĆ ā€. Dal 1939 Ferraris prese il posto di Barbiera e giudĆ² il paese fino allā€™8 settembre del 1943. ā€œFece moltissimo in quel periodoā€ ricorda la signora Andreina ā€œtutte le settimane visitava le frazioni e cercava di risolvere i problemi della gente di montagna. Tutte le fontane e i lavatoi oggi ancora funzionanti li fece costruire luiā€. Torniamo alla nostra signora che fin da piccola dimostrĆ² grande attenzione alla scuola e una profonda curiositĆ  a tutte le materie.

LO STUDIO

ā€œDovetti interrompere il corso di studio che avevo iniziato a Torino per diventare maestra perchĆ© senza la mamma in casa cā€™era bisogno. Ma volli comunque diplomarmi, con qualsiasi mio sacrificioā€. Lā€™ostacolo sembrava insormontabile, poichĆ© le scuole superiori a Condove non cā€™erano e non poteva viaggiare fino a Torino; cosƬ decise di preparasi privatamente e alla fine di ogni anno presentarsi agli esami. ā€œLā€™organizzazione era questa. Per italiano e latino il mio professore era mio fratello don Bruno (sarĆ  cappellano militare nel 3Ā° Alpini poi parroco di Claviere e maestro n.d.r) per matematica veniva unā€™insegnante che abitava in paese, per il disegno tecnico andavo ai corsi del sabato sera con i ragazzi della fabbrica, per la ginnastica salivo a Susa ai corsi della maestra Galeazzi e di Giacinto Contin, per le altre materie mi applicavo e imparavo da solaā€. Lā€™allieva riuscƬ e passando tutti gli esami, allā€™ora affatto semplici, e terminĆ² il corso di studi. Una mente eclettica che trovĆ² un suo pari nel marito.

L’ARTE

ā€œConobbi quello che sarebbe poi diventato mio marito da ragazzina. Abitavamo vicini e nella rigida ā€œetichettaā€ dā€™allora la sua famiglia era lā€™unica a poter entrare in casa nostraā€. Giuseppe Arrigoni, per tutti ā€œPeppinoā€ dopo gli studi si appassionĆ² al restauro e imparĆ² il mestiere dagli artigiani, che a Torino, lavoravano per la Real Casa. ApprofondƬ anche la pittura e il disegno che poi insegnĆ² a scuola. ā€œMio marito per tantissimi anni insegnĆ² ai ragazzi ed organizzĆ² la scuola, che dopo la guerra, necessitava di tuttoā€ dice la signora ā€œpoi coltivĆ² lā€™altra sua passione: lā€™educazione fisicaā€. Il maestro Arrigoni si laureĆ² allā€™Isef di Torino ed ebbe una cattedra dā€™insegnamento anche in quella materia. Lei fu chiamata, per molti anni, come supplente. ā€œPer settimane, mesi, alcune volte per sostituire insegnanti in congedo di maternitĆ . Suonava alla porta la segretaria della scuola e mi chiedeva se potevo andare per italiano, matematica o altroā€. Sapeva di tutte le materie e tutte poteva insegnare. Le chiedo se ha dei ricordi del periodo di guerra, di comā€™era Condove in quegli anni.

LA GUERRA

ā€œUn ricordo indelebile ĆØ il giorno della dichiarazione di guerra nel 1940. Ero sul balcone del municipio con papĆ  e in piazza cā€™era una grande folla. Cā€™erano tutti i fanti della Divisione Cagliari sullā€™attenti. Quando Mussolini annunciĆ² lā€™ingresso in guerra un fante svenneā€ dice la signora. Al fondo del paese cā€™erano difatti le casermette militari dove soggiornava la fanteria. Esse nel 1943, dopo la dichiarazione dellā€™armistizio, furono letteralmente ā€œassaltateā€ dai condovesi in cerca di cibo e provviste. ā€œAppena arrivarono i tedeschi in paese rivolevano tutto ciĆ² che era stato preso e cominciarono la perquisizione casa per casa. CapirĆ  la nostra pauraā€ dice la signora Andreina ā€œmisi a letto papĆ  ungendolo con creme nauseanti per farlo sembrare gravemente malato. Quando si presentarono ci requisirono tutto con la promessa di una restituzione che non avvenne mai. Presero la macchina da scrivere, quella fotografica, una per filmare e tutto ciĆ² che ritenevano utileā€.

LA VITA

La signora mi racconta ancora dei partigiani, della liberazione della sua cittĆ  che ĆØ cambiata trasformandosi lentamente fino agli anni Cinquanta poi dā€™improvviso dopo. Lascio la signora Andreina allo studio dellā€™inglese che sta seguendo allā€™UniversitĆ  della Terza etĆ , ā€œanche se a volte dimentico qualcosa ĆØ molto interessanteā€.

RESTA AGGIORNATO SU TUTTE LE NOSTRE NOTIZIE! COME?

Per ilĀ Diario da Roma. Iscriviti alla nostra pagina FacebookĀ Lā€™Agenda News: clicca ā€œMi Piaceā€ e gestisci impostazioni e notifiche in modo da non perderti piĆ¹ nemmeno unaĀ notizia!

Ultimi articoli

Ultimi articoli