AD AVIGLIANA IL GIORNO DELLA MEMORIA NEL RICORDO DI GUSTAVO MELTZEID
AVIGLIANA – Quest’anno, per celebrare il Giorno della Memoria ad Avigliana, Anpi Avigliana in collaborazione con l’Amministrazione comunale, ha organizzato la presentazione del libro di Gustavo Meltzeid “Siamo liberi!” Genesi editrice che si svolgerĆ lunedƬ 27 gennaio alle 17,30 presso la biblioteca civica Primo Levi. All’incontro sarĆ presente e interverrĆ Guglielmo Meltzeid, figlio di Gustavo, insieme a Daniela Molinero, presidente Anpi Avigliana e Giuseppe Bonfratello del Centro di documentazione Antonio Labriola. Gustavo Meltzeid fu artista, docente di pittura e scultura, e i suoi disegni realizzati nel campo di prigionia di Mauthausen, alcuni dei quali rielaborati dopo la liberazione, saranno esposti in biblioteca. La mostra sarĆ inaugurata lunedƬ 27 gennaio alle 11,30 e si potrĆ visitare fino al 4 febbraio durante l’orario di apertura della biblioteca (lunedƬ, mercoledƬ, giovedƬ e venerdƬ dalle 15 alle 19, martedƬ e sabato in orario 9-13).
I DISEGNI
Il libro racconta in forma di diario la vita e la liberazione di un altro lager nazista, quello di Mauthausen. Gustavo Meltzeid, scultore, nato in Ungheria nel 1895 e trasferitosi in Italia dopo la fine della Prima guerra mondiale per esercitarvi la sua professione artistica, testimonia i fatti vissuti in prigionia, prima nei campi di Fossoli e Bolzano, poi in quello di Mauthausen. Le pagine del diario sono state scritte subito dopo la Liberazione in un giardino di Vistrorio mentre l’autore sta lentamente recuperando le forze dopo dieci mesi di prigionia. Scritte di getto, fino al 2014 la famiglia le ha conservate chiuse in un plico, quasi per pudore e rispetto dei tanti patimenti e dei dolori in esse contenute. Alcune di queste pagine furono ciclostilate a scopo didattico una quarantina di anni fa e ripresentate sotto veste tipografica piĆ¹ tardi, con la presentazione di Bruno Vasari, allora presidente dell’Associazione nazionale ex deportati politici nei campi nazisti di Torino. I disegni riportati erano stati abbozzati all’interno del campo di prigionia col rischio della vita.