A Susa la festa dell’Associazione Marinai d’Italia della Sezione Valle Susa

UN SUCCESSO LA FESTA DELL’ASSOCIAZIONE MARINAI DELLA SEZIONE VALLE SUSA

SUSA – L’Associazione Marinai d’Italia della Sezione Valle Susa intitolata al capitano di corvetta e medaglia d’oro Enea Picchio si è trovata a Susa sabato mattina 22 giugno in Piazza della Repubblica per l’annuale festa d’arma. Una festa molto sentita dai marinai che, impettiti e fieri nella divisa sociale estiva munita di basco e solino, eseguivano i saluti militari dettati dalla solenne cerimonia davanti al monumento dedicato dalla Valle Susa ai “Caduti del Mare”. Al fischio del nocchiero e socio Domenico Nano, l’alzabandiera, l’Inno d’Italia, gli onori ai caduti con la deposizione del mazzo di fiori e la Canzone del Piave. Subito dopo il Silenzio suonato dal trombettista Andrea Gunetto e la recita della preghiera del Marinaio, da parte del presidente emerito Cesare Olivero pistoletto, A scandire le fasi salienti dell’evento il cerimoniere Massimo Girard vicepresidente dell’Anmi di Susa. Dopo i saluti e i ringraziamenti di Antonino Laganà presidente della locale sezione, sono seguiti gli interventi dei Sindaci Pier Giuseppe Genovese di Susa, Antonella Zoggia di Bussoleno, Marina Pittau di Mattie, Andrea Rolando vicesindaco di Borgone e fascia tricolore per l’assessore Roberto Garbati in rappresentanza di Chiomonte che, con sensibilità diverse hanno ricordato l’importanza dell’impegno associativo dei sodalizi d’Arma e della strategicità della Marina militare italiana. La mattinata si è conclusa poi con un rinfresco, offerto ai presenti dall’Anmi Valle Susa.

LA FESTA IN RICORDO

La festa ha riunito i vessilli e labari delle Associazioni d’arma dell’Ana sezione Valsusa con i gruppi alpini di Chiomonte e Susa, dei Carabinieri sezione di Susa “C.re Reale Cordola Luigi”, dei Marinai d’Italia sezione Valle Susa “Enea Picchio”, Nembo Piemonte Sez. Regionale, Paracadutisti d’Italia Sezione di Torino Nucleo Valle Susa” Sergente Maggiore Giuseppe Leccese”, della rappresentanza locale di Polizia di Stato, della specialità dei Granatieri di Sardegna nucleo Valle Susa e dell’Unione nazionale mutilati per servizio sezione provinciale “Gen.le Oronzo Poto”. Ha spiegato il Presidente Laganà presso il monumento alla Marina in Piazza della Repubblica: “Grazie, grazie davvero a tutti voi che siete intervenuti a testimoniare con la vostra presenza, ancora una volta, l’affetto che vi lega alla nostra associazione e alla Marina. Un grazie particolare poi all’amministrazione di Susa che ci è sempre vicina e ha concesso il patrocinio a questo evento. Ricordiamo che nella passata legislatura abbiamo sottoscritto con il Comune un accordo decennale di “comodato d’uso” per la sede nuova in via della Brunetta 8. In una data inusuale, infatti la Festa della Marina è collocata come calendario il 10 giugno, vogliamo anche quest’anno dare visibilità e sottolineare quelli che sono, i valori che abbiamo coltivato durante il periodo nel quale abbiamo indossato la divisa della Marina Militare. Valori che noi dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia, cerchiamo ogni giorno di rendere vivi e trasformarli in energia nelle tante attività che ci vedono protagonisti sul territorio di nostra competenza. Attività che, consentitemi, alzano sempre un po’ di più, l’asticella delle nostre ambizioni. Ma un marinaio, per una sua predisposizione innata, è abituato a guardare sempre oltre l’orizzonte, come ad andare oltre l’orizzonte e oserei dire oltre le proprie forze, furono i componenti di quelle piccole imbarcazioni che affondarono nella prima guerra mondiale le corazzate della flotta Austro-ungarica in quel lontano 10 giugno, azione di cui questa festa vuol fare memoria. Quello di mettersi ogni volta in gioco è lo spirito con cui noi del gruppo ci poniamo ogni volta che si intraprende una nuova attività o si inizia una nuova esperienza, consapevoli delle difficoltà e per tante componenti anche gli acciacchi dell’età, ma certi di dare sempre un contributo a quelle che sono le esigenze della comunità e del territorio in cui viviamo ed operiamo”.

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