A Jackson Hole Jerome Powell della Federal Reserve ha parlato nell’appuntamento di fine estate delle banche centrali

A Jackson Hole Jerome Powell, il governatore della Federal Reserve, ha parlato, in modo virtuale per il secondo anno consecutivo, nell’appuntamento di fine estate delle banche centrali. Da oltre trent’anni a Jackson Hole, una valle che si trova nella parte nord-occidentale dello Stato del Wyoming, negli Stati Uniti, la Federal Reserve Bank di Kansas City organizza l’appuntamento che raccoglie i principali protagonisti della politica monetaria e della scena economica internazionale. Al simposio partecipano le figure più importanti delle banche centrali, della finanza, dell’accademia economica. I quali intervengono con le loro posizioni e idee in dibattiti ad altissimo livello.

JACKSON HOLE

I primi anni di Jackson Hole furono dedicati all’agricoltura. Col passare del tempo l’evento ha spostato il suo interesse a 360°, ospitando i massimi banchieri centrali. Su di loro è puntata l’attenzione del mondo in merito ai possibili comportamenti dei mercati nei mesi successivi all’incontro. Le comunicazioni ai mercati hanno assunto nel tempo sempre più valore. Infatti preparano le borse e gli investitori alle decisioni che verranno ufficializzate nei quartieri generali delle banche centrali nei mesi a venire.

IL TAPERING DEL QE

L’aspettativa dei mercati era molto elevata a Jackson Hole, l’argomento più atteso è stato il tapering, ovvero la fine degli stimoli straordinari lanciati dalla Federal Reserve Bank. Attualmente acquista 120 miliardi di dollari al mese tra titoli di Stato e emissioni legate ai mutui. È emerso che il lancio di un eventuale rallentamento del Quantitative Easing da parte della Federal Reserve non implicherebbe un rialzo dei tassi immediatamente successivo. I maggiori progressi compiuti dall’economia e il solido report occupazionale di luglio sono il presupposto per ridurre il ritmo degli acquisti di asset (QE) quest’anno. Jerome Powell ha affermato che il tapering avverrà entro la fine del 2021 e che la Fed deve fare molta attenzione nel rispondere alle variazioni temporanee dell’economia. In particolare come quelle che si stanno verificando in questi mesi legate alla pandemia Covid e alla variante Delta.

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