SANT’AMBROGIO – Un po’ a sorpresa sono tornati gli stranieri a trainare il numero di visitatori alla Sacra di San Michele. Ferragosto, e la settima prima, ha visto finalmente il grande pubblico degli anni passati su al Pirchiriano. Misure anti Covid in atto, distanze e mascherine, tutto per rendere la visita alla Sacra possibile e sicura, così s’è vissuto il 15 agosto. Non sono arrivati ovviamente gruppi organizzati, ma molte famiglie e gruppi di amici. Molti francesi, naturalmente, ma anche tedeschi, belgi e olandesi che hanno attraversato i confini e hanno inserito la Sacra di San Michele tra le mete di un viaggio che, in periodo di pandemia, era tutt’altro che scontato. Così la visita più apprezzata è stata tra Novalesa e la Sacra di San Michele, un viaggio nel tempo e anche nella media Valsusa a pochissima distanza dalla rete nazionale del traffico turistico. Come hanno conosciuto la Sacra? Molti incuriositi dal web, altri dalla filmografia, qualcuno, e non stupisce, dalla letteratura con Umberto Eco protagonista.
ALLA SACRA
Due ragazzi universitari arrivano da Parigi. In viaggio tra le residenze sabaude sono saliti alla Sacra. Spiega lei in italiano, molto fluente ma la tipica “erre”. “Un bel viaggio estivo per scoprire come si sviluppò la dinastia sabauda che prese da modello quella francese. Poi qui alla Sacra davvero una scoperta meravigliosa“. Dall’Olanda una famiglia al completo, mamma, papà tre figli. Si dicono sorpresi per l’architettura e stupiti dall’organizzazione delle visite. Stanno scendendo verso la Romagna e la prossima tappa cultura è San Marino. Dalla Svizzera due signori molto timidi. Vestiti da Costa Azzurra anni Quaranta si godono la visita scattando foto con una vecchia Agfa. “Un luogo curato fin nei minimi particolari, una visita completa e ricca d’aneddoti” spiegano in francese. Dalle Germania due motociclisti lasciato il mezzo al posteggio hanno affrontato la visita con pantaloni di pelle e maglietta. Ci si parla in inglese. “Non conoscevano il luogo, l’abbiamo scoperto sul web ed eccoci qui“. Uno spaccato dell’Europa che transita tutti gli anni alla Sacra.
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