A Condove la commemorazione dei Martiri del Gravio con l’attualità in primo piano

CONDOVE – A Condove la commemorazione dei Martiri del Gravio con l’attualità in primo piano.

A CONDOVE I MARTIRI DEL GRAVIO

Giorno di storia sì, ma anche attualità. Questo lo spirito con il quale, oggi, l’Anpi Condove-Caprie e il Municipio, con la partecipazione della associazioni del paese, hanno vissuto l’anniversario dell’eccidio del 1945. La sfilata dalla Piazza al Monumento ha visto la partecipazione dell’Unione Musicale Condovese. Il presedente Anpi Gigi Giuliano ha salutato i presenti e ringraziato i partecipanti. In primo piano le scuole, tre classi che hanno dato il loro contributo con letture e la deposizione dei fiori. Poi un gesto semplice ma sempre commuovente: l’appello dei caduti, nominati uno ad uno perchè il loro sacrificio venga ogni anni rinnovato. Il sindaco Jacopo Suppo, presente con l’assessore Giorgia Allais e il sindaco di Caprie Gianandrea Torasso, ha ricordato l’avvenimento storico passando poi  all’attualità con i conflitti che in questi mesi stanno sconvolgendo il mondo. La relatrice di quest’anno è stata la professoressa Bruna Consolini, già sindaco di Bussoleno. “Palestina, Gaza, l’Ucraina sono gli attuali campi di battaglia. Sono i luoghi della morte e delle incomprensioni. Ieri come oggi dobbiamo riflettere su chi guadagna da una guerra e chi ne muore a volte inconsapevolmente” ha spiegato la Consolini. “Dobbiamo pensare alle tante morti dei civili che allora come oggi rappresentano la barbariere delle guerre”. Un giorno che porta in sè, soprattutto per i condovesi che la vivono come storia della loro comunità, tanti spunti di riflessione che nonostante gli anni che passano, e sono già 70 anni, ha sempre del presente, del nuovo in una storia che sempre ripetersi senza cambiare mai.

LA STORIA

L’occupazione tedesca di Condove inizia il 31 ottobre del 1944. I soldati tedeschi arrivano alle Officine Moncenisio e due mitragliatrici vengono sistemate all’ingresso e tutti i giorni controllano il lavoro in Municipio e in fabbrica. Comincia il coprifuoco in vigore dalle 19 alle 6 del mattino. Il 9 dicembre il primo reparto di tedeschi lascia la città, ne arriva un secondo con il comando a Sant’Antonino. Atti di guerra e rappresaglie. Il 13 dicembre un soldato tedesco nel bar in piazza viene ucciso. I tedeschi da quel giorno detengono cinque ostaggi che in caso si ulteriori azioni dei partigiani verranno giustiziati. Questi sono sostituiti tutti i giorni. L’occupazione del 1945. Nel mesi di marzo a Condove sono censiti 200 alpini tedeschi con 25 automezzi, tre cannoni, dieci mitragliere e tre cannoncini antiaereo con diverse scorte di munizioni. Il 28 marzo del 1945 due soldati tedeschi vengono presi dai partigiani. Il comando tedesco minaccia di fucilare quattro ostaggi se i soldati non saranno liberati entro il 30. Non ci sarà la liberazione ma l’allerta dei tedeschi e il rancore è alto. Il 1° aprile i partigiani dalla collina sparano sui soldati tedeschi dietro la piazza. Poi il 7 aprile un soldato tedesco viene ucciso a San Valeriano. Otto civili in mano ai nazisti vengono condotti sul greto del torrente Gravio. Uno alla volta vengono uccisi. Sono Giovanni Alotto 21 anni, Angelo Cinato 34 anni, Luigi Croce 27 anni, Italo Grabello 33 anni. Poi Vincenzo Giuglard 42 anni, Ercole Pautasso 37 anni e Francesco Pautasso di 21 anni. Infine Ivo Carri di 33 anni. Il monumento fu costruito qualche anno più tardi.

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