A Condove gli studenti delle Medie tornano alla Elementari

CONDOVE – Che non sarebbe stato un inizio d’anno scolastico facile era già in previsione da mesi. L’amministrazione presentando il piano di lavori che riguardano la scuola Re aveva già annunciato mesi fa che probabilmente ci sarebbero stati dei disguidi. Così è. Nella scuola Re si è lavorato senza interruzioni per tutta l’estate, dopo aver finito il cappotto termico esterno, si è passati ai muri interni, alcune pavimentazioni, la tinteggiatura e tutte le opere legate al riscaldamento.  La scuola è un grande cantiere e quindi non è possibile in questi giorni l’ingresso degli studenti. Per questo motivo la Dirigente Scolastica Cristina Cerruti ha annunciato in una circolare che le lezioni della Scuola Secondaria di Primo Grado inizieranno lunedì 12 settembre presso la Scuola Primaria Bertacchi (le Elementari) con orario pomeridiano dalle ore 14 alle ore 17,30 per tutte le classi. Quando durerà questa situazione transitoria verrà annunciato più avanti così come l’orario delle materie.

LA MONCENISIO

Le Officine Moncenisio, già Società Anonima Bauchiero, erano un’industria meccanica italiana, il cui stabilimento di produzione sorgeva in val di Susa. La società è nota per la costruzione di veicoli ferrotranviari ma risultò attiva in numerosi settori dell’industria manifatturiera per i trasporti. Fondata nel 1906 per iniziativa di Fortunato Bauchiero, l’azienda caratterizzò per decenni il panorama della città valususina fino al fallimento, avvenuto nel 1974. Parte degli stabilimenti furono in seguito riconvertiti alla produzione di acciai speciali. La produzione delle officine Moncenisio comprendeva veicoli ferrotranviari e componenti. Anche il settore stradale non era trascurato, con la fornitura di “carri per trasporti su strada”, e carrozzerie per autobus. Nel 1964 la Moncenisio era ormai diventata il più grande stabilimento metalmeccanico della Valle di Susa. Arrivando l’anno successivo a totalizzare mille dipendenti; il bilancio risultava ancora in perdita, ma l’azienda, in ripresa, aveva ottenuto commesse per macchinari da Romania, Polonia e Unione sovietica. In virtù delle quali venne ottenuto nel 1965 un finanziamento di 700 milioni di lire da parte dell’Istituto Mobiliare Italiano. Poi la metallurgia legata alla FIAT.

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