Al Forte di Exilles un racconto con fotografie sulla “Dolce Vita”

Exilles Forte

EXILLES – Al Forte di Exilles un racconto con fotografie sulla “Dolce Vita”. Maurizio Bonora ci accompagna a visitare la miseria e la nobiltà italiane degli Anni 50 e 60. Anche attraverso le immagini straordinarie dei fotografi neorealisti e dei paparazzi.  Furono antitetici: i primi registrarono la miseria contadina e le squallide periferie. Dunque fornendo uno strumento di denuncia della condizione umana e sociale delle diverse italie, fino ad allora inedite. I secondi, spavaldi cow-boys a cavallo di vespe e lambrette e armati di flash. Con i loro soprannomi “er cattivo”, “il principe”, “il bounty killer”, costruirono un ampio catalogo della dolcevita romana. Era ricca e borghese, fuori dall’ufficialità, spesso con scatti rubati e all’insegna del gossip.

MAURIZIO BONORA

Neorealismo e dolcevita sono facce della stessa medaglia. E la medaglia siamo noi. La Fotografia “racconta” l’Italia del Neorealismo e della Dolce Vita domenica 4 agosto al Forte di Exilles. Maurizio Bonora si è formato ai corsi del professor Pierangelo Cavanna e del critico e storico Bruno Boveri. E’ docente di “Storia della fotografia” all’Università della Terza Età (UniTre) di Torino e di Vigone. Racconta le vicende di personaggi e i contenuti di grandi temi, attraverso il commento e la proiezione di immagini fotografiche che hanno fatto la storia. Porta il suo pensiero presso associazioni, gallerie espositive e sale teatrali. Ha partecipato due volte al “Festival Teatro e Letteratura” di Bardonecchia, raccontando le imprese fotografiche di Fosco Maraini. Quindi la particolare relazione che hanno avuto con la fotografia tre donne del Novecento: Vivian Maier, Lalla Romano e Kiki de Montparnasse.