Valsusa, confermata la presenza di uno stambecco bianco sul Monte Palon

Foto di Alberto Casse

MOMPANTERO – Valsusa, confermata la presenza di uno stambecco bianco sul Monte Palon. Da alcuni giorni in Valsusa tra gli escursionisti si era sparsa la voce sulla presenza di un animale inconsueto, un misto tra Capra e Stambecco di colore bianco e senza corna. Nel Web erano anche apparse fotografie non ben definite, che lasciavano spazio a molti dubbi. Sabato 21 novembre gli agenti faunistico-ambientali della Funzione specializzata tutela fauna e della flora della Città Metropolitana di Torino, accompagnati dal professor Luca Rossi della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università  di Torino sono saliti a 3000 metri sul monte Palon, nel territorio del Comune di Mompantero. Località in cui era segnalata la presenza dell’animale.

L’AVVISTAMENTO

Giunti sul posto, gli agenti della Città Metropolitana e il professor Rosi hanno avvistato in un branco di stambecchi un maestoso esemplare maschio adulto dal mantello bianco e senza corna. Il professor Rossi, dopo un’attenta osservazione, ha definito l’animale come leucista. Ovvero affetto da leucismo (dal greco “leucos”, cioè bianco), un’anomalia genetica che a differenza dell’albinismo, lascia le pupille degli occhi pigmentate. Un mantello bianco rappresenta un grosso problema per gli animali selvatici. In quanto elimina il loro naturale mimetismo e rende tali animali più individuabili dai predatori. Inoltre espone anche il branco a rischi maggiori. Generalmente gli animali leucisti vengono allontanati dal gruppo, cosa che in questo caso non è avvenuta. Anzi, l’animale manifesta atteggiamenti da leader. La scoperta ha lasciato piacevolmente sorpresi gli esperti di fauna selvatica. In quanto è un fatto straordinario come un animale, così evidente, sia riuscito a passare inosservato per diversi anni.

SPOSTAMENTI LIMITATI

In questo periodo gli spostamenti in montagna sono fortemente limitati e il nostro personale si muove solo per esigenze di servizio. – sottolinea la Consigliera metropolitana delegata alla tutela della fauna e della flora, Barbara Azzarà – Per il futuro, quando il Piemonte sarà uscito dalla zona rossa e saranno possibili spostamenti al di fuori dei confini comunali, raccomandiamo comunque ad eventuali escursionisti che si recassero sul posto di utilizzare tutte le tecniche conosciute per non creare disturbo, non solo agli stambecchi, ma a tutta la fauna e la flora di alta quota, comportandosi come educati e graditi ospiti”.

Foto di Alberto Casse

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