TORINO – “Women Empowerment @Iren-Valorizzare il ruolo delle donne nelle aziende del settore energetico, infrastrutture e trasporti”, è la ricerca condotta da Luiss Business School in collaborazione con Iren e realizzata con l’obiettivo di inquadrare dal punto di vista metodologico le azioni già compiute e pianificate dal Gruppo Iren, per comprendere il fenomeno del Gender Equality sotto diverse prospettive, e indirizzare le future linee strategiche del gruppo. Lo studio, nel delineare lo scenario sull’uguaglianza di genere, ha preso in esame l’offerta di contenuti online in 5 Paesi d’interesse (Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Spagna) e 4 settori (Energy, Waste, Water, Telecom), nel periodo 2017-2021. Dai dati emerge come il settore energy è predominante in termini di quantità di contenuti gender presenti in rete: su un totale di 1.845 fonti web dalle quali sono emersi contenuti gender, il 43.7% deriva dal mondo energy, seguito da telecom (23.8%), water (14.3%) e waste (13.6%).
L’IMMAGINE
L’indagine di tipo semantico dei contenuti ha permesso di circoscrivere gli argomenti più rilevanti, e vede in testa il tema dell’uguaglianza (22.3%) inteso come parità di genere, seguito dalla disuguaglianza, che affronta la stessa prospettiva dall’accezione contraria del temine (11.2%). Analoghe conclusioni si riscontrano sia che si guardi ai risultati aggregati, sia alla distribuzione macroscopica degli argomenti tra i settori. Un focus sulla mappatura delle fonti in italiano mette in luce che i contenuti tematici relativi al gender sul web si attestano sul 20% del totale, del quale il 16% è equamente diviso tra temi di disuguaglianza (8.4%) e uguaglianza (8.1%), mentre il 2% è rivolto alla disparità salariale.
L’ANALISI
L’analisi delle ricerche web compiute nei 5 Paesi di riferimento permette inoltre di scattare una fotografia dell’interesse nei confronti dei contenuti di genere, anche dal punto di vista cronologico, rilevando un trend in costante crescita: da 63mila ricerche mensili del 2017 alle 98mila del 2021 (+53%). I dati del “Gender Equality Index” misurati dall’EIGE-Istituto europeo per l’uguaglianza di genere, evidenziano proprio un effetto di She-cession dovuto alla pandemia, per il quale rispetto al 2019 ci saranno 13 milioni di donne occupate in meno, mentre l’occupazione maschile sarà tornata ai livelli di partenza. In Italia in particolare, le donne che hanno perso il lavoro nel 2020 sono il doppio rispetto ai colleghi uomini, a causa di posizioni lavorative meno tutelate e impiego nei settori più colpiti della crisi.
L’IREN
Iren invece ha saputo affrontare l’emergenza Covid senza alterare i livelli di servizio e senza fare ricorso ad alcun ammortizzatore sociale, anzi assumendo negli ultimi due anni circa 800 nuovi dipendenti, di cui il 26% donne. A questi dati si aggiungono ulteriori inserimenti, prevalentemente nel settore ambientale, legati al subentro nei confronti di altri operatori su servizi assegnati a seguito di appalti. Il piano industriale Iren al 2030, recentemente presentato alla comunità finanziaria, prevede quasi 13 miliardi di investimenti in arco piano ed è sostenuto dall’ingresso di 7mila nuovi dipendenti in azienda, fra operazioni di M&A e consolidamento, e l’inserimento di nuovi profili dal mercato. In particolare entro il 2030 sono previste 3200 assunzioni ex novo, di cui 800 nel solo 2022. L’attenzione di Iren al Women Empowerment è confermata inoltre dall’ambizioso obiettivo aziendale di avere, entro il 2030, il 30% dei manager (dirigenti e quadri) di sesso femminile.
AGENDA 2030
L’uguaglianza di genere – ormai entrata di diritto nell’Agenda 2030 dell’Unesco e negli obiettivi della Commissione Europea, nonché nell’agenda politica dei singoli Paesi, compresa l’Italia – è un fattore di crescita economica in grado di favorire la produttività, ridurre infortuni e assenteismo, migliorare le condizioni psico-fisiche dei lavoratori. “Con questo studio ribadiamo l’importanza di dare una interpretazione “piena” del concetto di Empowerment, di autoaffermazione delle donne a tutti i livelli, anche, e non solo, nei ruoli decisionali. Allarghiamo inoltre il suo raggio di azione: non solo quindi le Donne, ma tutti al centro delle politiche di valorizzazione e crescita di ogni organizzazione. In tale accezione, si ribadisce che ognuno di noi ha la propria voce e che è importante impegnarsi affinché quelle di tutti vengano ascoltate.” Maria Isabella Leone, Professoressa Associata di Management dell’innovazione, Luiss Business School.
PER IREN
“L’ambizioso piano industriale di Iren al 2030 – ha dichiarato l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Iren Gianni Vittorio Armani – è contraddistinto non solo da importanti target di natura industriale e finanziaria ma anche sostenuto da un forte empowerment delle persone che lavorano in azienda. Crediamo che la differenza di genere sia un assoluto valore su cui fondare presente e futuro di Iren e l’obiettivo di avere, entro il 2030, il 30% dei nostri manager di sesso femminile testimonia la nostra volontà di superare ogni tipo di barriera nei processi di crescita professionale e manageriale”.
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