Vittorio Amedeo di Savoia: quando un duca diventa Re

TORINO – Al termine della Guerra di Successione Spagnola, con la pace di Utrecht, firmata nel 1713, Vittorio Amedeo ottenne il Monferrato, la Valsesia, l’alta Val di Susa e le Langhe: il Piemonte iniziava a prendere forma e a essere la regione che ĆØ oggi. E non solo. Ai Savoia andava anche la Sicilia, ceduta malvolentieri dalla Spagna, sua storica dominatrice, e il titolo regio. Per la prima volta nella storia, i Savoia, una delle dinastie europee piĆ¹ antiche, il cui fondatore, Umberto Biancamano, aveva vissuto intorno al Mille, si potevano fregiare del titolo di Re. La Sicilia era lontana, era solare, era barocca, quanto di piĆ¹ distante si possa immaginare dall’austeritĆ  sabauda e continentale. Ma questa differenza non fu un ostacolo, nĆ© per la Sicilia nĆ© per il Piemonte in formazione: Vittorio Amedeo di Savoia e la consorte Anna Maria dā€™OrlĆ©ans salparono da Nizza il 3 ottobre 1713 per raggiungere il nuovo territorio e la notte di Natale, nella meravigliosa Cattedrale di Palermo furono incoronati re di Sicilia.

LA STORIA

Lā€™arco di tempo in cui si protrae questa situazione storica ĆØ breve (si tratta, infatti, di soli sette anni, dal 1713 al 1720) ma decisivo per i Savoia. Infatti, poichĆ© la Sicilia era un Regno (esistente come stato sovrano) fin dal 1130, per conseguenza chi era posto a governarla diventava Re. Tale privilegio in quel momento toccĆ² ai Savoia, che in tal modo acquisirono il titolo regio e Vittorio Amedeo Francesco di Savoia, che fino a quel momento era stato duca di Savoia, marchese di Saluzzo, duca del Monferrato, principe di Piemonte e conte dā€™Aosta, Moriana e Nizza (dal 1675 al 1720), divenne Re di Sicilia.

granatieri

IL BATTAGLIONE GUARDIE

Quando Vittorio Amedeo II partƬ da Villafranca per recarsi a Palermo per essere incoronato re, portĆ² alcuni reparti dellā€™esercito ducale e fra essi un Battaglione del Reggimento delle Guardie. Ma laggiĆ¹ nella bella isola del sole, i soldati savoiardi, cessate le feste per lā€™incoronazione, non fecero tranquilla vita di guarnigione. In quei tempi nessuna idea nazionale esisteva in Italia. NĆ© il principe sabaudo metteva in luce nĆ© il popolo siciliano capiva che ad una dinastia straniera subentrava in Sicilia una dinastia italiana. Per i siciliani, i funzionari e i soldati piemontesi erano solo da preferire per il momento alla dura occupazione austriaca, provata durante la guerra. E quando nel 1718, per lā€™audace politica del ministro di Spagna, cardinale Alberoni, la Spagna rioccupĆ² dā€™improvviso la Sardegna, togliendola agli austriaci, e sbarcĆ² truppe da potente flotta militare in Sicilia, il popolo siciliano insorse e dette man forte agli spagnoli contro i piemontesi.

ADESSO RE

Il re Vittorio Amedeo lanciĆ² in tale tragica circostanza un proclama ai suoi sudditi in Sicilia, ma in esso si tace del tutto il fatto che in Sicilia, ad italiani, a connazionali, stavano di nuovo per subentrare stranieri. Passeranno ancora decenni e decenni prima che nel nostro paese si formi unā€™idea concreta di unitĆ  nazionale. Durante la disperata e vana difesa dellā€™isola da parte dei soldati piemontesi, le Guardie combatterono eroicamente, per lā€™onore della bandiera, negli assedi di Termini e di Siracusa: di essi ben pochi tornarono in patria nellā€™agosto del 1719. Accordatisi nel 1720, Inghilterra, Francia e Olanda intimarono alla Spagna di cedere i possessi italiani riconquistati. La Sicilia fu data allā€™Austria, la Sardegna a Vittorio Amedeo II. Nacque cosƬ da quegli eventi il Regno di Sardegna.

I GRANATIERI

Origine dellā€™aquila delle placche dā€™onore dei Granatieri. A ricordo di quel periodo, ci resta oggi un segno. Durante la permanenza nell’isola, a Palermo, con speciale ordine a tutte le “Guardie del Reggimento, fu concesso l’onore di fregiarsi dello stemma reale: “l’aquila palermitana” che ancora oggi fa parte dell’uniforme per riviste e parate dei “Granatieri di Sardegna”.

LEGGI ANCHE

CONTEA:Ā Umberto I, BiancamanoĀ ā€“Ā Oddone IĀ ā€“Ā Umberto II, il RinforzatoĀ ā€“Ā Amedeo III il CrociatoĀ ā€“Ā Umberto III il BeatoĀ ā€“Ā Tommaso I lā€™Amico dei ComuniĀ ā€“Ā Amedeo IVĀ ā€“Ā Amedeo VĀ ā€“Ā Aimone, il PacificatoreĀ ā€“Ā Amedeo II, il Conte VerdeĀ 

DUCATO:Ā Amedeo VII, il Conte RossoĀ ā€“Ā Amedeo VIII il PacificoĀ ā€“Ā Ludovico, detto il GenerosoĀ ā€“Ā Amedeo IVĀ ā€“Ā Carlo IĀ ā€“Ā Filippo IIĀ ā€“ Carlo II ā€“Ā Emanuele FilibertoĀ ā€“ Carlo Emanuele I ā€“ Vittorio Amedeo I ā€“ Carlo Emanuele II

REGNO DI SARDEGNA: Vittorio Amedeo II,Ā Carlo Emanuele III

REGNO DI SICILIA ā€“ Vittorio Amedeo III ā€“ Vittorio Emanuele I ā€“ Tommaso I ā€“ Emanuele Filiberto ā€“ Vittorio Amedeo I ā€“ Luigi Vittorio I ā€“Ā  Vittorio Amedeo II ā€“Ā  Carlo Emanuele I ā€“Ā  Carlo Alberto I

REGNO Dā€™ITALIA

Vittorio Emanuele II ā€“ Umberto I ā€“Ā  Vittorio Emanuele III ā€“Ā Umberto II

RESTA AGGIORNATO SU TUTTE LE NOSTRE NOTIZIE! COME?

Iscriviti alla nostra pagina FacebookĀ Lā€™Agenda News: clicca ā€œMi Piaceā€ e gestisci impostazioni e notifiche in modo da non perderti piĆ¹ nemmeno unaĀ notizia! Segui e metti mi piace al canale YoutubeĀ Lā€™Agenda.