Villarbasse: la commemorazione delle vittime della Cascina Simonetto

VILLARBASSE – Si è svolta oggi la commemorazione delle vittime della Cascina Simonetto di Villarbasse. Una cerimonia semplice e toccante per un dolore che ancora è diffuso, nonostante i molti anni trascorsi. La strage di Villarbasse del 20 novembre del 1945 fu l’ultimo reato comune punito con la pena di morte in Italia. Ha purtroppo rappresentato uno dei più efferati crimini dell’immediato dopoguerra e, al contempo, un evento simbolo nella storia del diritto penale italiano in quanto ultimo reato comune punito applicando la pena di morte. Venne commessa durante una rapina in una cascina di Villarbasse, dove dieci persone vennero massacrate e gettate ancora vive in una cisterna.

IL DELITTO

Oggi, nel corso della cerimonia, sulla lapide che commemora quei cittadini brutalmente uccisi è stata posta la pietra originale che venne posizionata a copertura della cisterna. Quattro uomini siciliani: Pietro Lala, Giovanni D’Ignoti, Giovanni Puleo e Francesco La Barbera uccisero dieci persone e furono poi condannati a morte. Nel novembre 1945, subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, Pietro Lala di 20 anni lasciò il lavoro in una fattoria pretendendo un’eredità che gli era stata data dalla sua famiglia in Sicilia. Nella notte tra il 20 e il 21 novembre, aiutato dai complici, entrò nella masseria per compiere una rapina. Il gruppo bastonò dieci persone e ne gettò i corpi, ancora vivi, in un pozzo. Dopo aver commesso la rapina, rubarono anche vestiti, cibo e 45.000 lire ciascuno.

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