Condove: le Vespe “raschiano il cavalletto” anche quest’anno

CONDOVE – Ai raduni dei vespisti si mangia, si ride e ci si diverte. Questo è il raduno, se poi ci mettete anche il sole…la giornata è perfetta. Decine di vespisti del Club Lo Sciame si sono riuniti questa mattina, domenica 9 aprile, in Via Cesare Battisti a Condove per far sentire il rombo delle marmitte e il loro chiasso organizzato.

Il pranzo a Frassinere

Nel 1946 la Vespa ha preso vita grazie a un imprenditore genovese che credeva nella mobilità a due ruote, un mezzo “rivoluzionario”, popolare, che poteva essere guidato sia dagli uomini che dalle donne. Così tutti sono poi saliti fino a Frassienere per il pranzo sociale. Felice il presidente vespista Pietro Gallo: “Prima uscita della stagione del vespa club Lo Sciame! “Raschia il cavalletto 2017” è stata una magnifica giornata in compagnia di bella gente. Pronti per l’uscita di luglio intorno al Lago del Moncenisio“.

La Vespa è un modello di scooter della Piaggio, brevettato il 23 aprile del 1946, su progetto dell’ingegnere aeronautico Corradino D’Ascanio. Si tratta di uno dei prodotti di disegno industriale più famosi al mondo nonché più volte utilizzato come simbolo del design italiano. La Vespa è stata esposta nei musei di design, arte moderna, scienza & tecnica e trasporti di tutto il mondo. Fa parte della collezione permanente del Triennale Design Museum di Milano e del MoMA di New York.

Enrico Piaggio comprese che per realizzare qualcosa di realmente innovativo avrebbe dovuto scegliere un progettista la cui mente fosse sgombera da ogni concetto costruttivo riguardante una motocicletta; scelse così di affidarne la progettazione all’Ingegnere aeronautico Corradino D’Ascanio, progettista di alcuni modelli sperimentali di elicotteri e uomo che “detestava le motociclette”, quindi la persona ideale per inventare qualcosa di completamente nuovo.

D’Ascanio detestava dover scavalcare una moto per sedercisi sopra, così sfruttò le sue conoscenze di progettista aeronautico per inventare la prima moto a scocca portante, priva di struttura tubolare in acciaio e, grazie a questo, priva di tunnel centrale. Adottò una sospensione anteriore ispirata a quella dei carrelli per aerei e creò un motore concettualmente derivato dai motori d’avviamento aeronautici. Spostò il cambio sul manubrio, ritenendolo molto più pratico da usare, coprì il motore con il telaio per rimediare alle frequenti perdite d’olio che macchiavano i pantaloni (soluzione, questa, già adottata nell’MP5), aggiunse la ruota di scorta in quanto la maggior parte delle strade dell’epoca erano in sterrato e i motociclisti erano costretti a rimediare alle frequenti forature con soluzione e toppe. Modellò la posizione di guida attorno al disegno di un uomo comodamente seduto su una poltrona, affinché la guida prolungata risultasse la meno affaticante possibile. Con l’aiuto di Mario D’Este, suo disegnatore di fiducia, a Corradino D’Ascanio bastarono pochi giorni per mettere a punto la sua idea e preparare il primo progetto della Vespa, prodotto a Pontedera nell’aprile del 1946. Era nata la prima Vespa.

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