Valsusa: i produttori di olio della Valsusa e di altri comuni montani

olio valsusa

ALMESE – Non saranno gli “Stati Generali dell’Olio EVO alpino piemontese” in Valsusa, ma la giornata di degustazioni e confronto di domenica tenutasi presso l’azienda agricola Agriforest di Giuliano Bosio ad Almese. Fra produttori della Valsusa di olio extravergine di oliva e alcuni loro colleghi della vicina Cumiana e da altre località piemontesi. Oltre che una piacevole giornata per chi è vi ha partecipato come “osservatore” ed assaggiatore è stata decisamente interessante.

OLIO

Stiamo parlando di produzione di olio e coltivazione di olivi ancora localmente forse sconosciuta ai più che ormai non è più solo una avventura di agricoltura spesso eroica – quella sui terrazzamenti – iniziata da alcuni appassionati che sono andati alla ricerca delle radici sui territori alpini. Una coltivazione che non è affatto una novità dovuta solo ai cambiamenti climatici, come qualcuno vorrebbe far credere. Il vino e l’olio di oliva sono due prodotti che hanno sempre occupato un posto importante nella nostra storia, sia da un punto di vista culturale, sia da un punto di vista alimentare ed economico. E i Romani ovunque siano arrivati, se il clima lo consentiva, ne hanno avviato la coltivazione.

LA VALSUSA

Testimonianze storiografiche acclarano che la conca di Susa, la Segusio romana, vedesse la coltivazione degli ulivi, magari più per produrre olio lampante che alimentare, abbondantemente diffusa sui terrazzamenti e le colline naturali, da Gravere, a Susa, a Giaglione,  Mompantero e Foresto. La presenza certa sulle Alpi di olivi è testimoniata per la prima volta in un atto di donazione del 515 dove Sigismondo, Re di Borgogna, cede varie terre, tra le quali alcuni oliveti in Valle d’Aosta. Ma in Valsusa retaggio probabilmente di un periodo di grande espansione delle coltivazioni olearie  compreso tra il 1300 e il 1400, quando peraltro il clima di una controglaciazione fece arretrare i ghiacciai consentendo la storica migrazione dei Walser anche a quote intorno ai 3.000 metri. attraverso tutte le Alpi.

IN VALLE

Che la Valsusa, sia vocata lo ha spiegato bene Sergio Enrietta che da 10 anni ricerca ulivi spontanei e pianta ulivi di diversi cultivar sulla “Ruceja” di Borgone di Susa e ne sperimenta la produzione. L’orientamento geografico Est-Ovest fa si che l’illuminazione solare privilegi in modo particolare il versante alla sinistra orografica della Dora, fino a farne un’enclave di vegetazione e flora mediterranea spontanea ed endemica. E su questi terreni verticali infatti sono state ritrovate e censite  antiche ceppaie spontanee che sono la testimonianza certa di una antica olivicoltura, di cui si era persa la memoria. La più alta, che si spera sia sopravvissuta all’incendio dell’ottobre scorso, trovata a circa 860 metri di quota sopra Mompantero. “Andrò a vedere in estate se è ancora vivo” ha detto Enrietta stesso.

COLTIVAZIONI

I tre produttori valsusini presenti, anche se solo Giuliano Bosio da quest’anno imbottiglia un olio etichettato, hanno circa 1400 piante, ma altri appassionati stanno iniziando a piantare ulivi. Per loro come per i loro colleghi presenti ad Almese, la reddidività è attorno al 14-15%, vale a dire 15 litri di prodotto per quintale di olive raccolte e spremute, ovviente a freddo.  La pianta inizia a produrre sin dai primi anni dall’impianto e richiede cura, ma molto meno della vite. Si accontenta di un po’ d’acqua, magari con un sistema di micro irrigazione, della potatura necessaria far cresere la strattura del singolo ulivo. Una qualità per palati fini e forse meno “ruffiana” di buoni oli EVO reperibili nei centri commerciali e quindi già diffusi, che oggi incontrano il gusto medio del consumatore.

PRODUTTORI

  • I Produttori intervenuti :
  • Giuliano Bosio di Almese
  • Sergio Enrietta di Borgone
  • Giorgio Rossetto di Borgone
  •  i Fratelli Panero di Cumiana
  • Emanuele Barbatano di  Cumiana
  • Gino Giolitto di Lessolo
  • Stefano Bazzini di Curino (BI)

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