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giovedƬ, 23 Gennaio 2025

Valsusa: chiesti 88 anni di carcere per i No Tav, un processo che divide

VALSUSA: CHIESTI 88 ANNI DI CARCERE PER I NO TAV, UN PROCESSO CHE DIVIDE

VALSUSA Ā La battaglia contro la Tav Torino-Lione si sposta nuovamente in aula, la Procura di Torino ha infatti richiesto la condanna a 88 anni di carcere per 28 attivisti No Tav e del centro sociale Askatasuna, accusati di aver preso parte a violenti scontri nel corso di manifestazioni del 2022 in Valsusa.Ā Tra gli imputati, ben 16 sono accusati di associazione a delinquere, tra cui diversi valsusini storici del movimento No Tav. Secondo l’accusa, questi avrebbero organizzato e partecipato a scontri con le forze dell’ordine in diverse localitĆ , dal cantiere Tav in Valsusa fino a Torino e all’UniversitĆ .

LE UDIENZE

Le richieste della Procura hanno suscitato un’ondata di reazioni. Da un lato, chi sostiene la necessitĆ  di un processo esemplare contro chi ricorre alla violenza. Dall’altro, chi parla di criminalizzazione del dissenso e di un’escalation repressiva nei confronti del movimento No Tav. Oltre alle pesanti richieste di condanna, il processo presenta anche un rilevante aspetto economico. Si sono infatti costituite parte civile la Presidenza del Consiglio dei Ministri, i Ministeri dell’Interno e della Difesa, e la societĆ  Telt, promotrice della Tav. A partire da gennaio 2025 si terranno le nuove udienze, durante le quali gli avvocati difensori avranno l’opportunitĆ  di presentare le loro argomentazioni. La sentenza potrebbe arrivare giĆ  in primavera, mettendo cosƬ fine a un processo che ha tenuto banco per mesi e che ha riacceso il dibattito sulla Tav e sul diritto di protesta.

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