Il Valico del Moncenisio è stato chiuso a causa di un’abbondate nevicata iniziata nel primo pomeriggio di oggi. La strada resta percorribile fino al confine con la Francia.
LA STORIA
Durante i secoli il Colle del Moncenisio rappresentò un cammino di passaggio strategico per gli uomini. Una leggenda narra che persino Annibale sarebbe passato da qui con ben 37 elefanti. Nonostante l’attuale atmosfera di pace che avvolge il visitatore. Il valico ha ancora le tracce di rapporti tutt’altro che pacifici tra Italia e Francia. Questi segnarono il periodo a cavallo tra fine ‘800 e inizio ‘900. Quindi le sei fortificazioni ottocentesche che oggi sono meta di escursioni. Il più conservato, nonostante sia uno dei primi costruiti, è il forte del Roncia. L’unico visitabile e accessibile al grande pubblico, che all’interno contiene un’esposizione tematica. L’altro, ancora in discrete condizioni, è il forte del Varisello. E’ a forma di pentagono, situato all’estremità sud-est del lago e facilmente raggiungibile anche in auto, percorrendo la strada bianca che corre sulla sommità della diga. Altrettanto caratteristici, anche se ormai in rovina, sono i forti del Monte Freddo, della Turra, del Malamot e di Pattacreuse.
ORTO BITANICO
Il lago del Moncenisio è sede di un interessante giardino botanico. La particolare combinazione di condizioni climatiche, esposizione e substrato geologico, ha permesso la conservazione di molteplici specie vegetali. Il valico alpino il privilegio di ospitare anche specie di grande interesse a livello europeo. Quelle che si possono osservare solo in poche località delle Alpi occidentali. E’ il caso della saponaria gialla o della Carex glacialis. Quest’ultima diffusa solo nelle zone artiche, le cui uniche popolazioni delle Alpi sono state scoperte proprio al Moncenisio nel 2004. Inoltre proprio qui, nel XVI° secolo, alcuni botanici descrissero per la prima volta alcune specie che ancora adesso recano l’epiteto specifico “Cenisia”. Come Campanula cenisia, Viola cenisia, Poa cenisia, Pedicularis cenisia, Koeleria cenisia e Nigritella cenisia. Altre specie che hanno poi cambiato nome: Ononis cenisia, Carex cenisia, Arabis cenisia. La sua gestione fa capo al confinante Parco della Vanoise.
IL COLLE
Il Colle del Moncenisio si trova appena al di là del confine francese. E’ a 2083 metri di quota, tra una cornice di montagne imponenti. Terra di confine tra l’alta Maurienne, la val Cenischia e la Valsusa. Il nome Moncenisio pare derivare dalla congiunzione delle parole Monte e ceneri. A quanto pare, infatti, vi si ritroverebbero delle tracce di un antico incendio che aveva ridotto i boschi circostanti in cenere. Dalla strada di valico prende il nome anche il comune, che in francese è reso come Mont-cenis. Dopo la Seconda guerra mondiale l’intero colle del Moncenisio rientra nei confini francesi. La strada transfrontaliera unisce però ancora oggi Italia e Francia. Nel Bel Paese è la SS25 del Moncenisio, in territorio transalpino è denominata RD (Route départementale) 1006. Appena oltrepassato il confine, nella Savoia francese troviamo il Lago del Moncenisio, uno specchio d’acqua artificiale risalente a inizio Novecento. L’originale lago glaciale fu ampliato grazie a una diga costruita nel 1921, poi ampiamente rinnovata con materiale naturale nel 1968.
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