Uncem denuncia il problema dei piccoli comuni senza banche e uffici postali

Da tempo ormai gli uffici postali, in tremila Comuni italiani, quasi tutti montani, lavorano a giorni alterni, provocando gravi disagi alla popolazione.

Il sistema dei Comuni, con Anci e Uncem in prima fila ha da tempo chiesto a Poste di rafforzare le opportunità per i cittadini ed Autonomie: garantire servizi di tesoreria per Comuni e Unioni montane sarebbe un ottimo traguardo; poste potrebbe accompagnare la transizione al digitale della pubblica amministrazione italiana.

Nei Comuni montani, grazie proprio all’aumento dei pacchi e degli acquisti on line, potrebbe favorire il legame con associazioni locali, Pro Loco ad esempio, e terzo settore. Senza contare l’opportunità di attivare nuovi Postamat e aprire sportelli multiservizio che oltre ai servizi postali offrano anche informazioni turistiche e altre opportunità. Un percorso non semplice, ma nel quale i Comuni e i Sindaci credono.

La cancellazione di servizi, in particolare nelle aree rurali e montane, genera abbandono e spopolamento. A poca importa se gran parte del risparmio è in mano a Poste e il restante è ovviamente nelle banche, locali o multinazionali. Entrambi hanno chiuso, annunciando di voler far crescere i servizi digitali, home banking e on line tramite pc o smartphone.

Rispetto a sette anni fa, in Italia ci sono 6.289 sportelli bancari in meno, il personale di rete è sceso di 26.249 addetti e ben 383 Comuni sono rimasti totalmente privi di banche.

Eppure gli italiani continuano ad entrare in filiale: in 26 milioni si rivolgono tuttora a uno sportello bancario, il 51,7% della popolazione maggiorenne. Senza contare che Alpi e Appennini hanno ancora molti probliemi con le linee internet e quasi mai possono usufruire della connessione ad alta velocità.

Visti i dati di First Cisl, Uncem, l’Unione dei Comuni montani, ha scritto una lettera ad Abi, Banca d’Italia e Consob per denunciare le conseguenze dell’abbandono dei servizi bancari, nonché per chiedere una vigilanza che non sia solo finalizzata a quanto le banche fanno, ma a come gli istituti organizzano la loro presenza sui territori.

Potrebbe servire un nuovo patto delle stesse banche con gli Enti locali, sotto l’egida dei tre soggetti controllori, per garantire servizi bancari di prossimità anche in aree a bassa densità di popolazione, in zone peraltro ad alta vocazione turistica, estiva e invernale, dove la “popolazione equivalente” aumenta e i servizi bancari come quelli postali, sono importanti per l’attrattività dei luoghi e per evitare spopolamento e abbandono.