Susa: la processione della Madonna del Rocciamelone

SUSA – La tradizione s’è rinnovata a Susa per la Festa della Madonna del Rocciamelone come ogni il 5 agosto. Una processione cresciuta di anno in anno, con migliaia di valsusini che si stringono attorno al Trittico di Bonifacio Rotario. Presenti alla processione che è partita dal santuario di Mompantero ed è terminata in Cattedrale di San Giusto a Susa le autorità civili e militari della città, le associazioni d’arma, civiche e religiose. In prima a Susa fila per la Festa della Madonna del Rocciamelone i sindaci Sandro Plano e Piera Favro. A suonare per l’occasione la Fanfara ANA Valsusa diretta dal maestro Danilo Bellando. Il trittico è stato portato dagli Alpini di Susa e dei gruppi della Val Cenischia.

STORIA DEL TRITTICO

Nel medioevo vi furono diversi tentativi di salita alla vetta, compreso uno da parte dei monaci dell’abbazia di Novalesa che, si legge negli annali dell’Abbazia, vengono respinti da vento e grandine. La prima salita documentata risale al 1º settembre 1358, probabilmente un primato nell’arco alpino. Il crociato astese Bonifacio Rotario, catturato dai Turchi, si affida alla Madonna, promettendo, qualora fosse tornato in patria, di dedicarle un simulacro sulla vetta della prima montagna che avesse visto tornato sul suolo natio. Assistito da alcuni portatori, raggiunse effettivamente la vetta portando con sé come ex voto un pregevole trittico in bronzo inciso con il bulino, fatto realizzare a Bruges e dedicato appunto alla Madonna. Collocò l’opera in una grotta scavata nella roccia sulla cima della montagna. Questo storico evento alimentò per secoli una importante devozione popolare verso la Madonna, e molti altri pellegrini si aggiunsero a Bonifacio Rotario.

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