Susa: in regalo un fiore per la Festa della Donna con un bel segnalibro

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SUSA – A Susa in regalo un fiore per le donne con un bel segnalibro. L’amministrazione comunale, attraverso l’assessorato alla cultura guidato da Cinzia Valerio, in collaborazione con l’associazione Amici del Castello della Contessa Adelaide di Susa, presieduta da Sonia Bilotta hanno pensato al gentil sesso. L’invito a tutte le donne è di recarsi, il giorno della Festa della Donna, lunedì 8 marzo, nei seguenti negozi di fiori, per il ritiro di un omaggio floreale e di un segnalibro. Questo disponibile fino ad esaurimento scorte. Ecco gli indirizzi. La Fioreria Anna Berto- via Mazzini, 28; Daniela Fiori, corso Sati Uniti, 12; Il Bouquet, via Roma, 26; Petali e Pedali di Ilaria Plano, corso Inghilterra 12/6. Lo stesso omaggio sarà garantito inoltre, sabato 6 marzo, durante il servizio al prestito dei libri, dalle 10 alle 12, nella Biblioteca Civica “Enrico De’ Bartolomei”, di via Mazzini 27.

PER LE DONNE

Dell’evento che ha come titolo “Protagoniste : le donne”.  Gli Amici del Castello nella settimana che precede la Festa della Donna dell’8 marzo ha cominciato i festeggiamenti con alcuni consigli di lettura. I libri sono stati presentati sul profilo Facebook. Sono “Donne dell’anima mia”, di Isabel Allende, edito da Feltrinelli, e “Venivamo tutte per mare”, di Julie Otsuka, edito da Bollati e Boringhieri. Un’iniziativa che garantisce tutte le misure di sicurezza anti-covid.

LA ALLENDE

Con leggerezza e ironia, Isabel Allende rievoca momenti del passato e indugia sul presente per raccontarci le ragioni del suo femminismo. L’autrice parte dalle origini, dalla sua infanzia e adolescenza passate nella cornice di una rigida struttura patriarcale. L’istinto di ribellione è una sorta di reazione naturale al maschilismo imperante che genera in lei l’attitudine che negli anni l’ha portata a schierarsi sempre con i deboli, gli emarginati e tutte le donne che ancora lottano per l’emancipazione. Isabel ci racconta le tappe del suo cammino, a partire dal raggiungimento dell’indipendenza economica, le relazioni tra sessi, la sua biografia sentimentale e professionale. E poi la terza età, ciò che significa per lei, donna pienamente liberata e convinta che i modelli imposti portino a una forma di pregiudizio contro la vecchiaia non dissimile dagli atteggiamenti sessisti e razzisti.

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