A Sant’Antonino l’ex capitano dell’esercito afghano Farhad Bitani

S.ANTONINO – Ventinove anni che sembrano due vite, da capitano dell’esercito afghano contro i talebani in un territorio islamico chiuso a scrittore in un Paese libero e democratico. Farhad Bitani è nato e cresciuto immerso nella violenza. Un’infanzia vissuta nella guerra, da vincitore perché suo padre era uno dei generali mujaheddin che hanno sconfitto il potere sovietico; più tardi l’ha vissuta da perseguitato, perché suo padre era nemico dei talebani, che in Afghanistan avevano preso il potere. In seguito l’ha vissuta da militare, combattendo egli stesso contro i talebani.

Un ex fondamentalista che ha lapidato due donne

Farhad ha conosciuto la ricchezza e poi la povertà, ha vissuto nello sfarzo e poi nella totale privazione. Con i talebani ho assistito a stupri, decapitazioni. Con i mujaheddin ha spartito gli aiuti umanitari che giungevano da ogni parte del mondo ed erano destinati ai più poveri. Ha lapidato due donne. Un fondamentalista che disprezzava tutti gli infedeli e credeva che sarebbe stato giusto che l’Islam trionfasse con le armi in tutto il mondo.

Un giorno di vacanza del 2011, la vittima dell’attentato era lui e rimase ferito; un episodio che gli cambiò la vita. Durante la riabilitazione a Dubai ha iniziato a scrivere le memorie che oggi sono pubblicate nel volume: “L’ultimo lenzuolo bianco. L’inferno e il cuore dell’Afghanistan“.

Martedì 21 alle ore 21 in sala del consiglio a Sant’Antonino si potrà incontrare Farhad Bitani, che racconterà la sua rivoluzione interiore: da talebano a pacifista. “E’ un appuntamento importante per riflettere e comprendere gli avvenimenti con un limite più ampio del nostro quotidiano -dice il sindaco Susanna Preaccoper avvicinarci alla vicende contemporanee grazie alla testimonianza di un protagonista di una guerra per molti aspetti da conoscere”.