Sant’Antonino: Giacomo Forla è morto per arresto cardiaco

S.ANTONINO – Gli esami dell’autopsia di Giacomo Forla, il 36enne di Sant’Antonino, morto lunedì 14 gennaio nella sua abitazione di via Superga 5 dicono che l’uomo ha subito un arresto cardiaco che l’avrebbe portato al decesso. Secondo l’esame il nodo con il quale il padre ha tentato di strangolarlo, con un cavo, non è stato determinante per causargli la morte. Il blocco al cuore sarebbe avvenuto, secondo le prime ricostruzioni, durante la colluttazione con il padre mentre questo tentava di strangolarlo annodandogli il cavo del computer, trovato dai Carabinieri al collo della vittima. Il padre adottivo, il dottor Flavio Forla, dentista in pensione rimane in carcere con l’accusa di omicidio. Una storia che ha suscitato grande clamore in tutto il paese dove difficilmente si sentono storie di questo genere. Con il cordoglio unanime per la morte del giovane.

L’OMICIDIO VOLONTARIO

L’omicidio volontario contestato al Dottor Forla di Sant’Antonino è un delitto contro la persona. E’ previsto dall’art 575 del codice penale che punisce chiunque cagiona “volontariamente” la morte di un uomo. L’omicidio doloso è il reato integrato da chi uccide un altro soggetto con dolo, ovverosia con la consapevolezza della morte come conseguenza diretta o meno della sua azione. La pena prevista per il reato di omicidio è quella della reclusione per un periodo non inferiore a 21 anni. Gli articoli 576 e 577 c.p. stabiliscono, inoltre, delle aggravanti del reato (come, ad esempio, la premeditazione; l’aver commesso il fatto con crudeltà o sevizie; l’aver utilizzato sostanze venefiche o altri mezzi insidiosi; l’aver cagionato la morte commettendo violenza sessuale; ecc.) che comportano l’applicazione della pena dell’ergastolo.

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