Sant’Ambrogio pensa al Recovery Fund per l’accessibilità alla Sacra di San Michele, da chiarire il progetto

SANT’AMBROGIO – Il comune di Sant’Ambrogio ha presentato un progetto, allo stato attuale molto generico, alla Regione Piemonte per inserire la viabilità verso la Sacra di San Michele nel Recovery Fund. Il nome del documento è “Parco della Sacra” e dovrebbe prevende la partecipazione dei comuni di Sant’Ambrogio, Avigliana, Valgioie, Vaie, Chiusa di San Michele e dell’Unione Montana Valsusa con sede a Bussoleno. Questi non hanno ancora risposto con le loro idee sul progetto, che dovrebbe prevedere una vocazione turistica e possibilità d’investimento dunque non solo al Pirchiriano, ma sui singoli comuni. Così la Sacra diventerebbe il catalizzare per attrarre economie poi da distribuire in un più ampio contesto territoriale. Il percorso perchè questo progetto veda la luce e sia qualificabile in Regione è ancora lungo e va ad inserirsi in un contesto di migliaia di progetti analoghi. Una pecca, piuttosto importante, pare di capire è l’assenza dei veri protagonisti, i Rosminiani che abitano e gestiscono il bene.

IN REGIONE

Per capire le dimensioni generali dell’operazione la Regione accetterà più 1000 interventi per complessivi 27 milioni di euro. Una qualifica, per i progetti, è quella della garanzia di realizzazione degli obiettivi e la loro ricaduta sulle economie locali. Lo logica di questa scelta sta nella conversione della mappa dei fabbisogni concreti e spesso urgenti che i territori esprimono. La Regione intende così allinearsi al “cambio di passo”, necessario per far fonte a questo straordinario nodo storico. In particolare in tema di adeguamento strategico del sistema produttivo, amministrativo, di comunicazione e di amministrazione dei territori. Ha spiegato il presidente Cirio. “Per il Piemonte è un momento storico. La Giunta regionale licenzierà una serie di documenti di programmazione strategica che definiranno le linee di indirizzo per lo sviluppo del Piemonte dei prossimi 10 anni. Decisioni che spesso vengono prese all’interno dei palazzi, ma che noi vogliamo costruire insieme al territorio“.

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