Sacra di San Michele: la “Schiavitù” secondo Alessandro Barbero

alessandro barbero

SANT’AMBROGIO – Sacra di San Michele: la “Schiavitù” secondo Alessandro Barbero.

APPUNTAMENTO CULTURALE ALLA SACRA DI SAN MICHELE

Il professor Alessandro Barbero sarà ospite alla Sacra di San Michele, tutti posti disponibili sono già occupati, per una lezione sulla schiavitù. Sotto l’egida dei padri rosminiani ad organizzare è Alpitrek di Giaveno. Dall’antica Grecia all’America dell’Ottocento, il più grande traguardo dell’umanità è stato l’abolizione della tratta delle persone.

LA SCHIAVITÙ

Nella storia si incontrano società interamente basate sulla schiavitù, come l’Impero Romano o il Sud degli Stati Uniti prima della Guerra di Secessione, e altre in cui gli schiavi sono presenti pur senza avere un ruolo centrale, come nell’Italia del Rinascimento. In tutte queste società quasi nessuno metteva in discussione la legittimità della schiavitù, accettata come un fatto naturale, nonostante le storture e gli orrori che produceva. Che la nostra civiltà, negli ultimi secoli, sia arrivata a delegittimare la schiavitù e a vietarla è uno dei rari casi in cui nella storia si può davvero parlare di progresso.

UN PASSAGGIO NELLA STORIA

Nella cultura politica odierna il totalitarismo è identificato con le due più feroci dittature del Novecento, il nazismo e lo stalinismo. Pochi ricordano che il termine è stato inventato in Italia per definire la dittatura fascista: coniato dagli avversari e inteso in senso critico, il totalitarismo venne rivendicato e assunto a programma da Mussolini. Analizzare i motivi per cui in realtà il fascismo in Italia non riuscì mai a costruire un regime veramente totalitario è un modo per esplorare l’intrinseca diversità della società italiana e la sua irriducibilità a un paradigma omogeneo.

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